Classi di concorso concorso docenti: confermato il bando in estate
Il futuro del reclutamento dei docenti si prospetta sotto una luce nuova: il Ministro Valditara ha annunciato l’imminente pubblicazione di un bando che aprirà le porte a una procedura straordinaria, volta a fronteggiare in parte l’emergenza nell’ambito dell’istruzione.
Il percorso di abilitazione
Nonostante la fase straordinaria prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) del Decreto Legge 36/2022 non sia ancora stata avviata a causa dell’assenza di un percorso di abilitazione da 30 o 60 crediti formativi universitari (CFU), è fondamentale trovare una soluzione efficace per rispondere alle richieste europee di coprire i posti vacanti con nuove assunzioni a tempo indeterminato, ponendo fine alla precarietà nel settore.
Al momento, le informazioni ufficiali relative a questo concorso sono estremamente limitate. Possiamo affermare che il concorso è ancora in fase di progettazione e che non sono ancora state comunicate informazioni dettagliate ai sindacati.
I requisiti di accesso
Il 6 aprile scorso, il Ministero ha diffuso un comunicato in cui si annunciava: “Il Ministero si appresta ad avviare, in attuazione del PNRR, una procedura concorsuale per gli insegnanti che abbiano accumulato 36 mesi di servizio o siano in possesso di 24 crediti formativi universitari”.
In questo modo, sono stati forniti in maniera approssimativa i requisiti di accesso al concorso.
In risposta a un’interrogazione della Lega, il Ministro ha poi precisato: “Prima dell’estate bandiremo una procedura concorsuale per l’assunzione di circa 35.000 docenti che abbiano accumulato 36 mesi di servizio o siano in possesso di 24 crediti formativi universitari”.
Sono stati introdotti due elementi di novità: l’annuncio che la procedura sarà bandita entro l’estate e il numero stimato di circa 35.000 assunzioni.
La tipologia di prove
È importante sottolineare che le assunzioni avranno un impatto sull’anno scolastico 2024/2025, poiché l’organizzazione e il completamento di una procedura che coinvolge un gran numero di candidati richiede tempo. Molto dipenderà anche dalla tipologia di prove che verranno adottate. Ad esempio, nel concorso del 2020, l’utilizzo di un test a risposta chiusa sugli argomenti disciplinari ha consentito di risparmiare tempo, ma ha anche sollevato alcune problematiche, che hanno portato alla revisione dei punteggi per diverse classi di concorso.
E ora giungiamo al punto principale: sappiamo che la procedura riguarderà esclusivamente i posti comuni, probabilmente sia per la scuola secondaria che per l’infanzia e la primaria.
Per quanto riguarda la scuola secondaria, è possibile ipotizzare che la procedura coinvolga tutte le classi di concorso o che, come avvenuto nei concorsi precedenti banditi negli ultimi anni, si focalizzi esclusivamente su quelle esaurite.
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