Percorsi abilitanti insegnamento: come cambia l’accesso all’abilitazione e specializzazione docenti
Rivolta l’attenzione al DPCM imminente che stabilirà le regole per i nuovi percorsi formativi abilitanti all’insegnamento destinati agli studenti di terzo anno delle scuole statali e paritarie, nonché ai laureati e ai dottori di ricerca. I numerosi docenti interessati sono in attesa di conoscere le condizioni di accesso a tali percorsi.
L’importanza del Pas
Il successo del Percorso Abilitante Speciale (PAS) del 2013, basato sul concetto di “scaglionamento” anziché sul numero chiuso e sulla preselezione, ha aperto la strada a soluzioni alternative rispetto al Tirocinio Formativo Attivo (TFA), il quale ha mostrato evidenti limiti nel corso degli anni. Queste sono le parole di Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e già presidente della commissione Cultura al Senato.
Pittoni spiega che è possibile ridurre la frequente migrazione di coloro interessati verso altri Paesi. Per raggiungere tale obiettivo, sono necessarie misure incentivanti che rendano allettante per le università l’organizzazione dei percorsi formativi abilitanti all’insegnamento nelle diverse materie, nonché la promozione di quelli che si specializzano nel sostegno.
Un ritorno al passato
Attualmente, l’unico incentivo è rappresentato dalla retta di frequenza che gli insegnanti devono pagare per iscriversi al TFA, il quale chiaramente risulta essere insufficiente. A differenza dei corsi di laurea, questi percorsi non forniscono punti organico e non consentono l’assunzione di altri docenti universitari, pertanto non contribuiscono all’aumento delle risorse provenienti dal Fondo di Finanziamento Ordinario del sistema universitario (FFO).
Per affrontare tale situazione, è possibile adottare interventi di sostegno finanziario all’interno del FFO o nell’ambito della prossima programmazione triennale di sistema 2024-2026, qualora si decida di destinare una parte dei fondi ai corsi di formazione per insegnanti. L’alternativa potrebbe essere un ritorno al passato, quando i percorsi abilitanti erano organizzati dalle amministrazioni scolastiche regionali (le Sovrintendenze), coinvolgendo anche docenti universitari.
Un’istruzione di qualità
È evidente che il settore dell’istruzione necessita di soluzioni innovative e di politiche che incentivino la formazione degli insegnanti, creando un ambiente accattivante per coloro che desiderano intraprendere questa professione. La creazione di percorsi formativi abilitanti all’insegnamento di elevata qualità è essenziale per garantire un’istruzione di alto livello e preparare gli insegnanti con le competenze necessarie per affrontare le sfide del mondo educativo odierno. L’obiettivo è attrarre talenti e fornire loro le opportunità di crescita e di realizzazione professionale, senza dover ricorrere alla migrazione verso altri paesi alla ricerca di condizioni più favorevoli.