Rimborso 730 in busta paga 2023: la procedura completa
Il rimborso del 730 direttamente in busta paga rappresenta un’opportunità vantaggiosa per i lavoratori dipendenti che desiderano ottenere i crediti fiscali a cui hanno diritto. Vale anche per insegnanti e personale Ata, e in generale per tutto il personale scolastico con contratto a tempo determinato o indeterminato. Anche nel 2023, è possibile fruire di questa modalità di rimborso, che semplifica il processo di restituzione dei soldi da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Chi ne ha diritto
È importante sottolineare che questa opzione è disponibile esclusivamente per i dipendenti con un contratto di lavoro subordinato, sia esso a tempo determinato o indeterminato. Gli autonomi e i professionisti che percepiscono redditi d’impresa, invece, devono utilizzare il Modello Redditi PF (ex Unico) per richiedere le detrazioni e i rimborsi.
Il funzionamento del rimborso del 730 diretto in busta paga è abbastanza semplice e riguarda principalmente i lavoratori dipendenti. Coloro che hanno lavorato come dipendenti lo scorso anno, con un contratto a tempo determinato o indeterminato, possono presentare la dichiarazione dei redditi utilizzando il modello 730 per beneficiare delle detrazioni e deduzioni a loro spettanti.
Il credito fiscale
A seconda della situazione fiscale del contribuente, potrebbe essere presente un credito nei confronti dell’Erario o un debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. In entrambi i casi, l’accredito o l’addebito dell’importo avviene automaticamente tramite il datore di lavoro, che agisce come sostituto di imposta.
Il datore di lavoro, infatti, sarà responsabile di erogare il rimborso 730 direttamente in busta paga al dipendente che ha un credito fiscale. Questo significa che il lavoratore riceverà l’importo aggiuntivo come parte della sua retribuzione mensile.
È importante evidenziare che lo stesso meccanismo si applica anche nel caso in cui la dichiarazione dei redditi riveli un debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. In questo caso, il datore di lavoro tratterrà l’importo dovuto direttamente dalla busta paga del lavoratore.
I limiti
Occorre considerare anche la situazione in cui, dopo aver presentato il modello 730, il lavoratore risulti in debito con l’Agenzia delle Entrate. In questo caso, invece di ricevere un rimborso, il dipendente vedrà delle trattenute sul proprio stipendio mensile. In situazioni in cui non sono presenti né crediti né debiti, la dichiarazione dei redditi si definisce “neutra” e non sono previsti né versamenti né trattenute.
Per quanto riguarda i tempi di erogazione del rimborso 730 in busta paga, il dipendente riceverà l’importo dovuto il mese successivo alla presentazione della dichiarazione dei redditi con il modello 730 o alla prima mensilità utile. È importante notare che l’importo del rimborso sarà effettuato nel limite della capienza IRPEF dell’azienda.