Organico aggiuntivo Ata 2023: ecco perchè si può sperare in vista di settembre
Apertura a un aumento del personale ATA potrebbe essere prevista nel decreto PA, il quale attualmente è oggetto di esame da parte del Parlamento. Tale aumento del personale riguarderebbe esclusivamente l’area ATA in vista di settembre, e sarebbe finanziato attraverso i fondi del PNRR, a condizione che si raggiunga un accordo all’interno del governo.
Completare i progetti Pnrr
Seguendo l’esempio dell’organico aggiuntivo Covid, che è stato utilizzato durante l’emergenza sanitaria, i supplenti ATA verranno assunti al fine di consentire alle scuole di completare i progetti del PNRR.
Negli ultimi mesi sono state avanzate numerose richieste per l’approvazione dell’organico aggiuntivo, ma finora non hanno ottenuto riscontro positivo.
L’ANP (Associazione Nazionale Presidi) – che si è impegnata per ottenere un aumento del personale nelle scuole e la conferma degli incarichi aggiuntivi anche dopo la fine dello stato di emergenza il 31 marzo 2022 – ha recentemente sottolineato la necessità di introdurre un organico aggiuntivo al fine di gestire i progetti previsti dal PNRR. Durante la pandemia da Covid-19, è stato assegnato un organico con un maggiore numero di personale alle scuole, e ora è essenziale per raggiungere gli obiettivi legati alla lotta contro l’abbandono scolastico, all’orientamento, al miglioramento e al recupero dell’apprendimento.
Mole enorme di lavoro
Questa necessità è ancor più evidente considerando che alle istituzioni scolastiche continuano ad arrivare ingenti somme di denaro per la digitalizzazione delle scuole, la formazione del personale e la riduzione del numero di studenti che abbandonano gli studi. Gli ultimi decreti di ripartizione delle risorse del PNRR, arrivati proprio in questi giorni, stanno generando preoccupazioni tra gli organi collegiali. Gli insegnanti e i dirigenti scolastici si rendono conto che sarà impossibile gestire questa enorme quantità di lavoro senza personale aggiuntivo.
Secondo il sindacato, è non perdere tempo è stabilizzare il contingente necessario (40.000 docenti e ATA aggiuntivi) mediante l’impiego di 300 milioni di euro. I miliardi di euro che sono stati destinati a questi progetti, con una media di diverse centinaia di migliaia di euro per scuola, verranno utilizzati in modo inadeguato o, come già accaduto in certi casi, saranno addirittura restituiti indietro.