Assegnazioni provvisorie 2023: chi è stato assunto in ruolo nello scorso anno scolastico e precedenti potranno presentare l’istanza
Per coloro che sono stati assunti a partire dal 2023/24, l’anno trascorso in assegnazione provvisoria dovrà essere conteggiato all’interno dei tre anni di vincolo di permanenza nella scuola di titolarità. Questa è la disposizione stabilita dall’articolo 13/5 del D.lgs. 59/2017, che regola le norme relative al vincolo e alle eventuali eccezioni.
Concorso straordinario bis
Non c’è alcuna indicazione che l’anno trascorso in assegnazione provvisoria debba essere escluso dal conteggio dei vincoli. Pertanto, è un anno che dovrà essere considerato nel calcolo.
Questa disposizione dovrebbe essere applicata anche per coloro che sono stati assunti attraverso il concorso straordinario bis (che saranno in servizio dal 2023/24 e, di conseguenza, saranno soggetti alle stesse regole).
Alcuni aspetti richiedono ancora chiarezza, poiché la nuova normativa (che entrerà in vigore dal 2023/24) consente ai neoassunti di presentare la domanda di assegnazione provvisoria solo a livello provinciale. Ma cosa succede se questi docenti (assunti attraverso il concorso straordinario bis) ottengono un’assegnazione provvisoria interprovinciale (se il contratto lo consente)?
Rischio disuguaglianze
In tal caso, l’anno trascorso in assegnazione provvisoria dovrebbe essere incluso nel calcolo sopra menzionato. Il rischio è creare una disparità di trattamento rispetto a coloro che saranno soggetti alla nuova disposizione a partire dal prossimo anno: alcuni hanno avuto la possibilità di ottenere un’assegnazione interprovinciale, mentre altri non potranno farlo e in entrambi i casi l’anno trascorso sarà conteggiato?
È necessario affrontare questa questione per garantire l’equità e l’uniformità nel trattamento di tutti i docenti assunti. Sarà importante definire con chiarezza come l’anno trascorso in assegnazione provvisoria interprovinciale sarà considerato nel conteggio dei vincoli di permanenza. Ciò consentirà di evitare possibili disuguaglianze e garantire una gestione equa e coerente delle regole stabilite dal D.lgs. 59/2017.
La permanenza nella scuola di titolarità
È auspicabile che vengano fornite risposte e chiarimenti in merito a questa questione prima dell’entrata in vigore della nuova normativa. In questo modo, sarà possibile assicurare che tutti i docenti assunti, indipendentemente dalla modalità di assegnazione provvisoria, siano soggetti alle stesse regole e condizioni nel conteggio dei vincoli di permanenza nella scuola di titolarità.
Il principio di parità di trattamento e l’equità nell’applicazione delle norme sono fondamentali per garantire un sistema educativo giusto e trasparente. Sarà responsabilità delle autorità competenti fornire chiarimenti e orientamenti chiari in merito a questa questione, al fine di evitare eventuali criticità e assicurare una gestione coerente del personale docente.