Scuola

60 cfu insegnamento: nuovo sistema di abilitazione per i docenti, giugno è il mese buono per il varo del Dpcm

Finalmente sta per sbloccarsi la questione relativa al DPCM 60 CFU, senza il quale non può essere avviata la nuova stagione di reclutamento e abilitazione all’insegnamento. Il provvedimento finalmente dopo quasi un anno di attesa sembra essere in arrivo. Se non ci saranno ulteriori intoppi, il mese di giugno potrebbe essere quello buono per l’ufficializzazione del decreto.

Giugno il mese decisivo

Sul Sole 24 Ore di lunedì scorso è stata pubblicata un’anticipazione secondo cui il DPCM è ormai pronto e dovrebbe essere emanato o pubblicato davvero molto presto. Quindi crediamo che il mese di giugno sia davvero il mese in cui questo DPCM potrebbe finalmente essere pubblicato.

Questo DPCM è particolarmente atteso perché regolerà le modalità di acquisizione dei 30 e dei 60 crediti formativi universitari (CFU) ed è il provvedimento che consentirà ai neo-laureati di partecipare ai futuri concorsi previa abilitazione e conseguimento dei 60 CFU.

L’ambito pedagogico

La nuova abilitazione, delineata dal decreto legge 36/2022, richiederà il possesso di una laurea e di 60 crediti formativi universitari, di cui almeno dieci dovranno essere acquisiti nell’ambito pedagogico, oltre a un tirocinio di almeno 20 crediti.

Inoltre, per ottenere una cattedra, sarà necessario superare un concorso, con alcune eccezioni per i cosiddetti “precari storici”. Queste modifiche coinvolgeranno inizialmente circa 100.000 docenti.

I precari storici

I primi a beneficiare delle nuove regole di abilitazione saranno i partecipanti al concorso riservato previsto dal decreto legge, tra cui rientrano i cosiddetti “precari storici” e i docenti che già possiedono 24 crediti formativi universitari secondo la vecchia normativa.

Inoltre, è prevista una selezione “aperta” (laurea più 60 CFU) per gli aspiranti docenti. Questa selezione coinvolgerà circa 35.000 professori, insieme ai 35.000 della selezione riservata, al fine di raggiungere l’obiettivo di 70.000 assunzioni entro due anni.

Il ruolo delle università

Le università svolgeranno un ruolo fondamentale in questo processo, in quanto dovranno fornire i CFU necessari.