Scuola

Precari scuola: importante decisione del ministero in vista del concorso estivo riservato ai docenti con almeno 36 mesi di servizio

Giugno dovrebbe essere il mese decisivo per la pubblicazione del bando di concorso riservato ai docenti precari della scuola che nelle intenzioni del ministero dovrebbe portare a 35mila assunzioni da perfezionare entro settembre del prossimo anno, mediante una procedura da attuare già entro questa estate.

In attesa dell’ufficialità

Di ufficiale non c’è ancora nulla, se si escludono le dichiarazioni del ministro, rilasciate a più riprese, che di fatto confermano come da parte del ministero dell’Istruzione e del Merito non ci siano passi indietro in merito alla volontà di confermare questo concorso che ha lasciato più di una perplessità nei sindacati.

Se non ci saranno intoppi dell’ultimora, il bando arriverà nelle prossime settimane, e comunque non oltre la fine di giugno. Lo scopo di questa procedura lampo e semplificata, uno dei primi propositi del nuovo ministero in carica quasi da un anno, è quella di procedere con l’assunzione di circa 35.000 insegnanti.

Almeno 3 mesi di servizio

Una delle novità emerse nelle ultime ore, confermata dallo stesso ministro Valditara, è quella di aprire le porte della partecipazione al concorso anche agli insegnanti precari delle scuole paritarie, con almeno 36 mesi di servizio.

Una novità non da poco se si considera che finora, solo gli insegnanti non di ruolo delle scuole statali erano ammessi alla partecipazione alla prova, realizzata nell’ambito del PNRR.

Il ministro ha annunciato in prima persona infatti la volontà di proporre un emendamento a un prossimo decreto legge, per far sì che i 36 mesi di insegnamento in una scuola non statale siano equivalenti a quelli nella scuola statale.

Le scuole paritarie

Un segnale da parte del Ministro Valditara nei confronti di quello che viene ritenuto un ruolo fondamentale da arte degli insegnanti delle scuole non statali all’interno del panorama scolastico italiano, confermato dalla sue stesse parole: “La scuola italiana è pubblica a 360 gradi ed è composta da istituti statali e non statali”, ha ricordato.