60 cfu insegnamento 2023: i primi a essere abilitati saranno i partecipanti al concorso riservato o i docenti già in possesso di 24 crediti formativi universitari
Mandato in archivio il primo anno scolastico di Governo, il ministero dell’istruzione si trova nella condizione, a un anno dall’annuncio, di dover ancora dare seguito all’attuazione dei decreti propedeutici al varo del nuovo sistema di formazione dei docenti. Il rallentamento dell’ultimo anno è stato dovuto al cambio di Governo stesso e alla necessità di capire la posizione dell’Europa, vincolante per qualunque provvedimento che il ministero voglia intraprendere.
Dpcm fermo da un anno
Adesso però è il momento di rompere gli indugi, perchè senza il Dpcm per l’acquisizione dei 60 Cfu non si può dare il via alla nuova stagione di reclutamento docenti sancito dalla riforma intrapresa dal ministro Bianchi. I docenti che ambiscono ad avviare il proprio percorso di formazione si trovano al momento bloccati in un limbo dal quale potranno uscire solo con i decreti attuativi sulla formazione universitaria che consente l’abilitazione per partecipare ai concorsi.
La prossima settimana dovrebbe essere quella decisiva per ottenere il via libera della presidenza del consiglio senza il quale è tutto fermo.
I percorsi previsti
Dopodichè si potrà dare il via al nuovo sistema di abilitazione docenti che prevede il possesso della laurea più 60 crediti formativi universitari (Cfu). Di questi almeno dieci dovranno essere attinenti all’area pedagogica. I candidati saranno anche chiamati a espletare e un tirocinio di almeno 20 Cfu. Non finisce qui, perchè chi ambisce a ottenere una cattedra dovrà superare un concorso. Discorso che non è valido per i “precari storici”. Queste modifiche dovrebbero coinvolgere inizialmente circa 100mila docenti
Per loro infatti corsia preferenziale, anche a livello temporale, per quel che riguarda l’abilitazione con le nuove regole. La otterranno mediante concorso riservato previsto dal decreto legge. Un percorso destinato anche a chi è già in possesso di 24 crediti formativi universitari secondo la vecchia normativa. Ma superare il concorso non sarà sufficiente, perchè sarà richiesto loro l’ottenimento di ulteriori crediti per superare la prova di abilitazione per passare di ruolo.
Le due strade da percorrere
Prevista anche la cosiddetta selezione “aperta” costituita da laurea più 60 cfu che riguarda altri aspiranti docenti. Una platea che include circa 35.000 professori che, insieme ai 35.000 della selezione riservata, comporranno il target di 70.000 assunzioni in due anni.
I sindacati però non si accontentano e spingono per la trasformazione in GaE delle graduatorie di merito del concorso ordinario 2020. Da decidere come procedere: secondo Orizzonte Scuola si potrebbe procedere con l’inserimento di diverse norme come maxi emendamento in uno dei decreti in corso di approvazione in Parlamento. Ma è più probabile che alla fine il ministero decida di optare per l’inserimento dei provvedimenti all’interno di un decreto legge omnibus da approvare a stretto giro di posta.
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