Scuola

60 cfu insegnamento 2023: arriva finalmente il decreto che dà il via libera alla nuova abilitazione e ai nuovi concorsi scuola

Si avvicina il poco lusinghiero anno di attesa nei confronti del decreto che dovrebbe regolamentare l’acquisizione dei crediti universitari propedeutici all’abilitazione all’insegnamento secondo la nuova riforma ministeriale scritta a quattro mani, ma separatamente, da Bianchi e Valditara.

La nuova formazione degli insegnanti

E proprio alla scadenza di questi dodici mesi di vuoto, pare che si ossa dire di essere finalmente vicini al varo dell’attesissimo DPCM che sbloccherebbe la questione relativa alla formazione degli insegnanti. Il ministero in questo senso ha in programma una informativa con i sindacati, per poi inviare il testo del decreto al CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione) che emetterà il suo parere non vincolante ma come sempre preso in grande considerazione.

Il testo sarà inviato anche a CRUI (Conferenza dei Rettori) e CUN (Consiglio Universitario Nazionale), passaggio fondamentale per ottenere infine la firma definitiva del premier Giorgia Meloni. A quel punto non ci sarebbero più ostacoli per la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

I 60 cfu universitari

Il nuovo DPCM, in base alle indicazioni fornite finora, a meno di clamorose sorprese dovrebbe prevedere un nuovo sistema di abilitazione basato sul possesso della laurea più 60 crediti formativi universitari (Cfu), di cui almeno dieci di area pedagogica. Indispensabile anche frequentare e completare un tirocinio di almeno 20 Cfu. Lo scoglio finale per arrivare a ottenere una cattedra è rappresentato dal vincere un concorso. Una procedura che però non coinvolge i “precari storici”. Il ministero prevede che questo nuovo sistema di abilitazione coinvolgerà circa 100mila docenti.

Vincere il concorso non basta

La sperimentazione del metodo in questione sarà rivolto ai partecipanti al concorso riservato previsto dal decreto legge. Prenderanno parte alla procedura i precari storici e i docenti già in possesso di 24 crediti formativi universitari secondo la vecchia normativa. Per loro non sarà sufficiente vincere il concorso: dovranno anche conseguire altri crediti e superare la prova di abilitazione per passare di ruolo.

Prevista anche una selezione “aperta” (laurea più 60 cfu) per ulteriori candidati. Una platea di circa 35.000 candidati. L’obiettivo finale è assumere 70.000 docenti in due anni.