Prossimo concorso scuola: no alla partecipazione di chi ha solo i 24 Cfu e dei docenti delle scuole paritarie
I precari della scuola italiana scrivono al Ministro Valditara in merito al prossimo concorso straordinario ter. Nello specifico, la questione sollevata riguarda la volontà manifestata dal ministero di varare un emendamento in grado di equiparare i 36 mesi di insegnamento in una scuola paritaria a quelli nella scuola statale.
Accesso a chi ha ottenuto i 24 cfu senza servizio
Questo consentirebbe appunto di sbloccare il requisito della partecipazione al concorso straordinario ter. Ricordiamo che potranno partecipare al concorso anche chi ha ottenuto i 24 CFU entro il 31/10/22, senza alcun requisito di servizio minimo ed esperienza nella scuola.
I precari scuola italiani ritengono questo una mancanza di rispetto nei confronti di chi da anni non può beneficiare di un contratto a tempo indeterminato. Una platea che verrebbe penalizzata dall’allargamento a questo punto indiscriminato dei possibili partecipanti.
Come si accede alle scuola paritarie
A rendere questo emendamento ingiusto, secondo i precari, il fatto che per poter insegnare nelle scuole paritarie non esistono graduatorie pubbliche e statali, soprattutto chiare. Un ruolo cui si può accedere mediante semplice domanda di Messa a Disposizione sottoposta a valutazioni differenti rispetto a quelle valide per la scuola pubblica.
Per i precari storici della scuola, questa viene ritenuta una scorciatoia per arrivare alla scuola pubblica che penalizza chi invece ha compiuto il duro percorso classico. Al contrario di quanto avvenuto nei precedenti concorsi straordinari, i requisiti per l’accesso non saranno più solo i solo tre anni di servizio minimo.
Stabilizzazione tramite concorso per titoli e servizi
Secondo chi scrive, questo sarebbe l’ennesimo colpo basso nei confronti dei precari e della scuola pubblica italiana. Una platea in attesa di essere stabilizzata dopo anni di sacrificio.
Per questo la partecipazione di chi ha i soli 24CFU senza aver mai insegnato dei docenti delle paritarie viene vista come ingiusta. Per questo viene chiesta la stabilizzazione dei precari con un concorso per titoli e servizi, oppure che resti inalterato l’accesso al concorso solo a chi ha i 3 anni di servizio.
Sono insegnante precaria da 7 anni,di recente ho preso i 24 CFU ,per non essere penalizzata ad accedere al concorso,ma chiedo: dopo 7 anni di servizio prestato in scuole pubbliche ,statali,lontano da casa necessita concorso? Se per anni i precari hanno mantenuto e sostenuto la scuola e il diritto allo studio ,non pensate sia doveroso stabilizzare? Dopo 7 anni,necessita abilitazione? Cosa succederebbe se i precari storici decidessero di non accettare di prestare servizio da settembre? Le scuole rimarrebbero chiuse ? Cerchiamo di riflettere sulla dignità delle persone che per anni hanno abbandonato e continuano ad abbandonare le proprie famiglie per rimanere con un pugno di mosche in mano anno dopo anno.
Sono un’insegnante che a 47 anni ho deciso di tirare fuori di nuovo il mio diploma e ho cominciato a lavorare in un asilo nido al mattino e al pomeriggio sostituzioni come insegnante di sostegno.ora non so se avrò punteggio poi x 1 anno e mezzo ho lavorato nelle scuole materne per il comune di torino.e quasi alla fine delle scuole mi hanno chiamato alla statale primaria.non so se a ho punteggio x partecipare ad un concorso ma come è stato detto da una mia collega dobbiamo ancora dimostrare se siamo abilitati all’insegnamento o no.siamo state o x lo meno personalmente mi hanno sempre giudicato.per cui potrebbero farci un contratto indeterminato.
Gli insegnanti devono essere preparati,con un titolo e dei crediti validi. Non se ne può più di maestrine col diploma di 30 anni fa che non sanno come è fatta una scuola ma si mettono in graduatoria e pretendono il ruolo dopo un anno di servizio quando,fino al giorno prima,erano grattare.
L’esperienza si fa sul campo, è vero,ma una base minima di conoscenza delle materie e del sistema, è d’obbligo.
Vi racconto una breve storia (giusto per sdrammatizzare!): “C’era una volta, un re molto cattivo e quando il sovrano morì, tutti erano felici, poiché il re era stato davvero molto crudele; solo un vecchietto era triste e qualcuna gli domandò perché fosse così giù. Il vecchietto, dopo un grande sospiro, disse che era triste perché sicuramente il successivo sovrano sarebbe stato ancora più cattivo! Del resto lui, dopo 10 anni di precariato, ne aveva visti tanti sovrani e ognuno si comportava in modo sempre peggiore”.
A buon intenditore poche parole!
Buona vita
Credo che il concorso Docenti deve essere aperto anche a chi possiede solo i 24 CFU. Andiamo incontro anche ai giovani laureati che vogliono entrare nel mondo della scuola.
Credo che molti si trovino nella mia situazione. Laureata da 20 anni e da altrettanti di ruolo nella scuola infanzia- primaria.
Perché nn devo avere la possibilità di accedere al concorso? Come posso avere il servizio se già lo svolgo in altro ordine?
Ritengo per coerenza ed uguaglianza si dovrebbe aprire il concorso a tutti i laureati con lauree magistrali ed i 24 cfu. Aggiungendo nella valutazione anche chi ha effettuato supplenze considerando che non di può essere idonei per tamponare le carenze del personale e poi, quando giunge il momento di confermarle, le stesse risorse vengono discriminate in base al tipo di laurea. Diamo spazio a tutte le discipline.
Raffaele Cassone
I precari della scuola sono anche quelli che hanno i 24 cfu ma non arrivano a 3 anni di servizio. Sarebbe una grandissima ingiustizia lasciare fuori dal concorso questa categoria, e soprattutto sarebbe penalizzante per gli insegnanti più giovani. Inoltre molte di queste persone hanno acquistato testi, libri etc e lasciarli fuori a questo punto sarebbe estremamente scorretto. Chi si lamenta lo fa solo per interesse personale, invocando un’ingiustizia che non sussiste, anzi recando danno a quella categoria che risulta ingabbiata. Spero nel buon senso del ministero dell’istruzione a non lasciare fuori nessuno, e, come in ogni competizione di rispetto, che vinca il più preparato.
In questa fase transitoria per chi lavora da anni nelle scuole paritarie e non ha avuto possibilità di abilitarsi è doveroso stabilire che i 24 cfu più gli anni di servizio sono sufficienti per essere considerati abilitati. In questo modo, finalmente, sarà possibile stabilizzare i precari delle paritarie che da anni aspettano che venga posta fine a questa ingiustizia. Se infatti gli è stato chiesto di lavorare tutti questi anni, è perchè evidentemente sono idonei all’insegnamento. E questo avverrebbe per lo stato a costo zero. Chi invece vuol passare alla scuola statale allora potrà partecipare al concorso, ma costringere chi vuol rimanere nella paritarie a vincere un concorso finalizzato alla stabilizzazione nelle scuole statali non ha senso.