Nuovo concorso scuola 2023: importanti modifiche a prova scritta e orale in vista delle prossime procedure
Novità in arrivo per quel che riguarda il prossimo concorso scuola. Il Consiglio dei Ministri è in procinto di varare un decreto PA bis che dovrebbe prevedere una serie di novità inerenti anche i docenti. Nello specifico, si tratta di novità che riguarderebbero il metodo di reclutamento del personale scolastico e le modalità di svolgimento dei concorsi.
Come cambiano le prove dei concorsi
Questi i provvedimenti al momento che risultano più significativi per i docenti, ma si parla anche di decisioni inerenti il rafforzamento della capacità amministrativa del Ministero dell’Istruzione e del merito. Le modifiche che riguardano i prossimi concorsi scuola in programma (il primo in ordine di tempo dovrebbe essere il concorso straordinario ter da bandire in autunno e da attuare in inverno entro la fine del 2023) sono inerenti sia la prova scritta che l’orale.
Lo scritto cambierebbe grazie all’introduzione di quesiti a risposta multipla finalizzati alla verifica delle conoscenze e competenze del candidato in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico, oltre che sull’informatica e sulla lingua inglese.
Le competenze dei candidati
In futuro si potrebbe anche pensare a una prova scritta composta da diversi quesiti a risposta aperta volta all’accertamento delle medesime competenze.
La prova orale invece cambierebbe grazie all’introduzione di metodologie finalizzate a verificare nello specifico conoscenze e competenze del candidato sulla disciplina della classe di concorso o tipologia di posto per la quale partecipa. Occhio di riguardo anche nei confronti della verifica delle competenze didattiche e l’abilità nell’insegnamento anche attraverso un test specifico.
Le graduatorie dei concorsi ordinari
Le graduatorie dei concorsi ordinari diventerebbero a esaurimento. Invece il sistema di reclutamento docenti prevede modifiche all’ambito di formazione degli insegnanti dal momento che per gli anni accademici 2023/2024 e 2024/2025 i percorsi universitari e accademici di formazione iniziale verrebbero attuati se si escludono le attività di tirocinio e di laboratorio, con modalità telematiche, sincrone, in misura non superiore al 50 per cento del totale.
I docenti ingabbiati
Per i docenti ingabbiati verrebbe meno il limite delle cattedre.