Scuola

Prossimo concorso scuola: prova scritta con quesiti a risposta multipla o percorso alternativo basato su quesiti a risposta aperta

Il prossimo concorso scuola 2023, la cui data di attuazione è ancora incerta, sarà caratterizzato dalla novità delle prove che verranno somministrate ai candidati in base alle novità introdotte dal Decreto Pa Bis. Chi parteciperà al prossimo concorso scuola, infatti, avrà a che fare con una prova scritta basata su quesiti a risposta multipla.

Il percorso alternativo

Lo scopo della prova sarà valuterà conoscenze e competenze dell’aspirante insegnante in merito a specifiche materie. Gli argomenti, nello specifico, saranno pedagogia, metodologia didattica e discipline specifiche. I candidati avranno poi l’opportunità di selezionare un percorso alternativo. In questo caso, avranno a che fare con quiz a risposta aperta. In questo caso, però ci sarà anche una prova selettiva da superare.

Sono novità che non sono state accolte benissimo da sindacati e diretti interessati, ma che rientrano nel contesto di una più ampia revisione dell’accesso alla professione, che prevede anche alcuni aspetti positivi. Uno di questi è la tanto attesa abolizione del vincolo numerico per l’abilitazione nelle classi di concorso.

Soluzione per i docenti ingabbiati

Grazie a questa abolizione, ci sarà il via libera per i docenti abilitati di passare alle materie che preferiscono senza l’impedimento delle restrizioni numeriche. Una soluzione pensata ad hoc per i cosiddetti docenti ingabbiati.
Altri provvedimenti riguardano le graduatorie dei concorsi ordinari del 2020 e del concorso STEM, che il ministero intende trasformare in definitive. Un modo per dare maggiori certezze ai partecipanti dei concorsi passati, e una garanzia anche per quelli futuri.

La questione dell’organico Covid

C’è ancora da fare invece per la questione dell’organico ex Covid. In Parlamento è stato presentato un ordine del giorno finalizzato a dare maggiori certezze a una categoria in attesa di risposte e che vive ancora nella speranza di poter vedere i propri contratti ormai scaduti da un anno rinnovati per essere reintegrati in servizio prima possibile. Anche nell’interesse delle scuole e dei dirigenti scolastici che stanno facendo a meno di un contingente fondamentale nonostante la fine della pandemia, ora che ci sono maggiori esigenze per l’attuazione dei progetti legati al Pnrr.