Graduatorie, Gps e supplenze

Scelta 150 scuole Gps 2023 quando: ministero verso maxi anticipo della procedura, addirittura un mese prima rispetto al solito

Manca poco alla procedura estiva, come consuetudine ogni anno, finalizzata all’assegnazione delle supplenze per l’anno scolastico 2023/2024. La struttura portante di questa procedura non cambierà, tuttavia il ministero, anche sulla base delle sollecitazioni dei sindacati, ha già annunciato di voler mettere mano a una serie di modifiche finalizzate a migliorare la procedura stessa, limitando le criticità emerse nel corso degli anni passati.

Anticipo di un mese delle procedure

Una di queste novità, non da poco, consiste nella decisione, non confermata ufficialmente ancora, di anticipare le procedure relative alle immissioni in ruolo nel periodo fino al 15 luglio. Lo scopo è non congestionare il lavoro delle segreterie e l’impegno dei candidati nel mese di agosto, arrivando così a ridosso del nuovo anno scolastico e rischiando di non completare in tempo per l’inizio dell’anno scolastico l’intera procedura.

L’anticipo della procedura si intreccia a doppio filo con il tema delle disponibilità, già di per se complicato negli anni passati quando la procedura si svolgeva a ferragosto. Anticipare di un mese, di fatto, vorrebbe dire precludere completamente la possibilità di effettuare scelte consapevoli in base alle disponibilità.

La scelta delle max 150 preferenze

L’obiettivo del Ministero è attuare una procedura più snella e semplificata per l’attribuzione delle supplenze. Quel che non cambierà sarà la modalità telematica, tramite procedura informatizzata, che gestirà il tutto. I candidati potranno scegliere max 150 preferenze tra scuole, comuni, distretti. Parteciperanno alla procedura anche i candidati inseriti con riserva in attesa del riconoscimento del titolo estero.

Ministero si gioca la credibilità

L’auspicio è che non si assista anche quest’anno a una serie di proteste e ricorsi da parte dei candidati che ritengono di essere stati ingiustamente scavalcati da colleghi peggio posizionati in graduatoria in virtù di un meccanismo poco chiaro e che fino a dodici mesi fa ha mostrato tutte le sue lacune. Il ministero ha assicurato che verranno messi in campo tutti gli accorgimenti necessari per fare in modo che queste criticità non si presentino anche quest’anno.