Concorso straordinario 2023 cosa studiare: le prove del ter, gli ambiti dei quiz della prova scritta
Ogni giorno potrebbe essere quello buono per il bando del prossimo concorso scuola atteso nei prossimi mesi. Si tratta del concorso straordinario ter, riservato ai precari. Il bando doveva arrivare nei primi giorni dell’estate per poi attuare le prove in agosto, almeno nelle intenzioni del ministro.
Le modalità di selezione
Ma il programma con ogni probabilità verrà disatteso considerate le tempistiche che non sono più compatibili con i ritardi accumulati negli ultimi mesi. La notizia positiva è che il Consiglio dei Ministri ha già approvato il Decreto PA bis utile a fornire indicazioni utili inerenti le modalità di selezione per i candidati docenti. Ora il passaggio decisivo sarà costituito dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, anche se ci sono già sufficienti anticipazioni per consentire ai candidati di iniziare a farsi un’idea di come prepararsi.
Chi può partecipare
La prima certezza è costituita dal fatto che si tratterà di una procedura cui potranno accedere i docenti precari con almeno 36 mesi di servizio. Accesso libero anche a coloro i quali dispongono dei 24 CFU ottenuti prima del 31 ottobre 2022, scadenza fissata dal ministero.
Chi intende partecipare al concorso deve prepararsi su due tipologie di prove. La prima sarà la prova scritta sarà caratterizzata da domande a risposta multipla. Lo scopo di questa prova sarà valutare le competenze dei candidati e le loro conoscenze su una serie di diversi ambiti, riassumibili in: pedagogico, psicopedagogico, didattico-metodologico, informatico linguistico. A questo proposito, sarà necessario prepararsi sulla lingua inglese.
La prova orale
La seconda prova sulla quale ci si dovrà preparare sarà la prova orale. In questo caso la commissione avrà il compito di appurare le conoscenze e competenze dell’aspirante insegnante in merito alla disciplina della classe di concorso o tipologia di posto richiesti. Lo scopo della prova orale sarà anche quello di accertare le competenze didattiche e l’abilità nell’insegnamento. Non si esclude anche la possibilità di attuare un test specifico.