Come ottenere l’abilitazione all’insegnamento 2023: 60, 36, 30 cfu, facciamo chiarezza
Sessanta, 30, 36. Rischia di suscitare facile ironia il ginepraio di crediti universitari necessari al conseguimento dei requisiti minimi per abilitazione docenti e non solo. Ma in ogni caso, quantomeno, inizia a delinearsi quella che è una situazione decisamente intricata e nella quale è semplice perdersi.
Il parere del Cspi
Il riepilogo della normativa che regolamenta i CFU è stato sottoposto al vaglio dei sindacati. Il Cspi ha espresso il suo parere e in generale ha sottolineato la necessità di maggiore chiarezza da parte del ministero su un percorso che necessita di essere maggiormente “friendly” come si usa dire adesso, per i candidati docenti.
In sintesi, ma il parere del Consiglio è molto più complesso e composto da numerose sfaccettature, viene chiesto un maggiore equilibrio tra regime transitorio fino al 31 dicembre 2024 e regime ordinario.
Le prossime mosse del ministero
In ogni caso il ministero va avanti per la sua strada forte del consenso dell’Europa, l’unica che poteva davvero bloccare la procedura di riforma del reclutamento scolastico. Adesso con l’anno scolastico terminato, fervono i preparativi per i prossimi passaggi che caratterizzeranno un’estate particolarmente importante: ci riferiamo alla pubblicazione definitiva del DPCM e all’avvio ufficiale del concorso straordinario previsto dal PNRR.
Sessanta, 30, 36 Cfu
Il percorso da 60 CFU prevede il possesso di laurea o diploma per ITP. E’ riservato agli studenti regolarmente iscritti a corsi di studio per il conseguimento dei titoli idonei all’insegnamento. Devono però vantare almeno 180 CFU.
Invece il percorso da 30 CFU è riservato ai vincitori di concorso già in possesso di 30 CFU. Il percorso da 36 CFU
spetta invece a chi, fino al 31 dicembre 2024 accede e supera il concorso con laurea + 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022.