Riscatto gratuito della laurea: sindacati insistono per introdurlo per il personale scolastico
Terminato l’anno scolastico sindacati e ministero continuano il confronto per discutere di temi critici come le pensioni e non solo. In particolare, il mondo della scuola è diretto interessato dal momento che il tema dell’uscita dal mondo del lavoro per i docenti e il personale della scuola resta particolarmente caldo.
Il sistema previdenziale puro
Il confronto è avvenuto tra sindacati e ministero del Lavoro. Oltre al tema dell’uscita dal mondo del lavoro, si è parlato anche di lavori gravosi e nuove misure per giovani e donne.
Uno dei temi trattati riguarda la garanzia della dignità degli assegni pensionistici. Particolarmente interessati sono coloro i quali dovranno accedere alla pensione con il sistema previdenziale “puro” contributivo.
Al momento la realtà dei fatti parla di personale scolastico che nonostante 41 anni di contributi si ritrova a veder negata la possibilità di andare in pensione con il massimo dei contributi. Ricordiamo che è necessario che i contributi non dovrebbero essere inferiori all’80% dell’ultimo stipendio.
Le professioni logoranti
Fino a quando il sistema pensionistico non partirà da queste basi, difficilmente potrà esserci dialogo con le parti sociali. Altra richiesta è l’incentivo dell’anticipo pensionistico per tutte le professioni logoranti. Rientra a pieno titolo in questa categoria, secondo i sindacati, il mondo della scuola, docenti in primis. E invece la realtà racconta di ulteriori penalizzazioni in vista nell’assegno di quiescenza.
Riscatto gratuito della laurea
La fotografia del pubblico impiego attuale racconta che quasi la metà del personale lavora nella scuola e il 70% è donna. Un contingente ad alto rischio di burnout con forte gap tra discenti e docenti. In questo senso prosegue la battaglia per il riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria; senza dimenticare la necessità di estendere il carattere gravoso del lavoro a tutto il personale.
Lo scopo dei sindacati è andare avanti con agevolazioni fiscali e investimenti appropriati, in modo da riuscire a rivalutare quello che viene considerato unicamente un contributo figurativo da parte dello Stato.