Concorso ordinario scuola secondaria 2023: ecco i due nuovi bandi, si può partecipare anche senza abilitazione
Il nuovo regolamento del concorso ordinario per docenti di scuola secondaria prevede l’uscita di due bandi, offrendo così due opportunità di accesso alla docenza. Queste due procedure concorsuali sono aperte anche a coloro che non possiedono l’abilitazione. I bandi saranno rivolti sia ai docenti abilitati o in possesso di 24 CFU, sia ai precari con almeno 3 anni di servizio. Inoltre, il secondo bando sarà aperto anche a coloro che hanno o otterranno i 30 CFU del percorso universitario e accademico di formazione iniziale.
Primo bando: docenti abilitati, 24 CFU o precari con almeno 3 anni di servizio
Il primo bando del concorso ordinario per la scuola secondaria sarà aperto ai docenti già abilitati o in possesso di almeno 24 CFU. Inoltre, sarà possibile partecipare anche per i precari che hanno accumulato almeno 3 anni di servizio nell’insegnamento. Questo offre un’opportunità di accesso alla docenza a coloro che già hanno una preparazione specifica o che hanno accumulato esperienza nel campo dell’istruzione.
Secondo bando: corsi abilitanti e 30 CFU
Il secondo bando del concorso ordinario verrà attivato successivamente all’avvio dei corsi abilitanti previsti dalla riforma del reclutamento dei docenti. Questi corsi saranno regolati dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) e prevederanno l’acquisizione di 60 CFU. Il secondo bando sarà aperto ai docenti abilitati, in possesso di almeno 24 CFU o precari con almeno 3 anni di servizio. Inoltre, sarà possibile partecipare anche per coloro che possiedono o otterranno i 30 CFU del percorso universitario e accademico di formazione iniziale.
Opportunità per i precari
L’inclusione dei precari nei bandi del concorso ordinario rappresenta un’opportunità importante per coloro che hanno lavorato nella scuola secondaria senza avere una posizione stabile. Questi docenti avranno la possibilità di partecipare al concorso e competere per una posizione di ruolo nella docenza, riconoscendo così l’esperienza e la professionalità acquisite durante i periodi di lavoro precario.
Valorizzazione della formazione iniziale
La richiesta dei 30 CFU del percorso universitario e accademico di formazione iniziale rappresenta un’importante svolta nella valorizzazione della preparazione dei futuri docenti. Questi crediti universitari acquisiti nel corso degli studi forniscono una base solida di conoscenze e competenze necessarie per affrontare le sfide dell’insegnamento. Includere questa condizione nel bando del concorso mostra l’attenzione verso una formazione iniziale di qualità.
Le “conoscenze e competenze necessarie per affrontare le sfide dell’insegnamento” non si acquisiscono di certo con altre lezioni frontali in cui ti spiegano l’utilità degli approcci attivistici, coperativi, flipped etc., oppure in cui il professore universitario ti esorta a sparlare del sistema scolastico attuale con la presunzione di chi non ha mai messo piede in un istituto o in una scuola media. Il reclutamento dei docenti non deve essere gestito dalle università. È il solito pregiudizio italiano: a più conoscenze teoriche equivale una formazione migliore.