Abilitazione insegnamento 60 cfu: priorità ai corsi da 30 previsti in via transitoria fino a fine 2024
La questione dell’abilitazione docenti mediante 60 CFU non riguarda unicamente e strettamente la questione dei concorsi scuola, ma anche le tempistiche di un decreto che dovrebbe poi consentire ai docenti di riuscire a iscriversi in prima fascia GPS per l’aggiornamento del 2024.
Decreto in bilico da un anno
La questione dei percorsi universitari abilitanti utili a partecipare ai prossimi concorsi scuola, in base al nuovo corso di reclutamento docenti pensato da Bianchi e perfezionato da Valditara, è in ballo ormai da un anno, quando sembrava a un passo dall’essere varata salvo poi bloccarsi del tutto fino alle scorse settimane.
Quando il tutto ha ripreso ad essere discusso dal ministero, portando ottimismo e la sensazione di una vicenda vicina a una risoluzione. Ora, in base alle nuove tempistiche che stanno emergendo, ci si chiede se i 60 CFU per l’abilitazione permetteranno di passare in prima fascia già dall’aggiornamento GPS dell’anno prossimo. Potrà essere possibile solo se il via libera coinciderà con tempi compatibili, considerato che si assiste ancora alla mancata pubblicazione del decreto. Ci saranno poi da valutare le modalità di attivazione dei corsi.
Corsi al via il prossimo autunno
Solo le prossime settimane potranno chiarire definitivamente le tempistiche e dare risposte certe in tal senso. Al momento la condizione principale necessaria e sufficiente sembra essere che i corsi da 60 CFU partano il prossimo autunno. Se queste tempistiche venissero rispettate, ci sarebbero buone possibilità che possa essere inserita l’abilitazione, consentendo di iscriversi in prima fascia dal prossimo anno.
I timori derivano però dal fatto che le Università daranno priorità ai corsi da 30 CFU, necessari dal momento che sono previsti in via transitoria fino alla fine del 2024. Questo rende improbabile che i corsi da 60 CFU possano beneficiare di priorità.
Le indicazioni politiche
Lo stesso deputato della Lega Rossano Sasso ha garantito che l’avvio dei percorsi universitari per il conseguimento dei 60 CFU è previsto per fine anno 2023, ma solo comunicazioni ufficiali potranno fornire certezze in tal senso.
Io sono molto contraria a questa idea del governo, già la scuola italiana e decadente , figuriamoci d’estate con 40 gradi senza neanche l’aria condizionata. A dire che mia figlia già non esce più per il troppo caldo , figurarsi alzarsi la mattina alle 6 per accompagnarla a scuola è praticamente uno sfinimento, che stress.
Se i genitori hanno problemi per il lavoro , che lo stato paghi loro delle babysitter, ludoteche o campi estivi , questi giovani hanno bisogno anche di svagarsi non solo di riempirsi la testa con informazioni, molte, inutili .
Cambiate piani.