Scuola

Dpcm 60 cfu: è ufficiale, il nuovo corso del reclutamento insegnanti può avere inizio

Con l’inizio di agosto puntuale arriva come promessa la firma sull’atteso Dpcm 60 cfu che sblocca il nuovo corso di reclutamento e formazione docenti. L’ufficialità arriva grazie alla firma del Presidente del Consiglio dei Ministri grazie alla quale è ora nero su bianco il nuovo regolamento sui nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della Scuola secondaria di I e II grado.

Il dialogo con i sindacati

L’ufficialità è confermata da una nota del Ministero, che sancisce come ci sia il via libera grazie al nulla osta della Commissione europea che non ha certo reso la vita facile al governo italiano sul tema della scuola.

Contorno indispensabile del risultato ottenuto l’interlocuzione con i sindacati e i pareri non vincolanti ma di imprescindibile importanza degli organi consultivi rappresentativi del mondo della scuola e di quello accademico.

La ripartizione dei crediti formativi

Non ci sono particolari novità rispetto alle anticipazioni, e dunque via libera al percorso formativo standard che comporta la necessità di acquisire almeno 60 CFU (Crediti Formativi Universitari)/CFA (Crediti Formativi Accademici).

Ci sono poi da ufficializzare gli altri percorsi, che comportano l’acquisizione di 30 o 36 crediti formativi. Saranno riservati a chi ha già svolto un servizio di almeno tre anni scolastici e a coloro che abbiano conseguito 24 CFU/CFA in base al previgente ordinamento.

Le verifiche sui contenuti

Il DPCM tratta anche altri argomenti come il sistema di accreditamento affidato all’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), che avrà voce in capitolo sui percorsi di contenuto, le procedure di monitoraggio sul livello qualitativo della formazione e la valutazione finale degli aspiranti docenti.

Come anticipato alla fine dei percorsi bisognerà sostenere un esame finale, comprendente una prova scritta e una lezione simulata. I percorsi formativi non saranno cristallizzati ma valutati periodicamente dall’ANVUR che dovrà decretare la validità della proposta delle università.