Scuola

Numero chiuso 60 Cfu: abolizione della selezione in ingresso, al loro posto lo scaglionamento

La firma del presidente del Consiglio sul DPCM che ufficializza il nuovo corso di reclutamento docenti mediante acquisizione dei 60 CFU mediante corsi universitari rappresenta una svolta importante per dare il via a una riforma che nell’ultimo anno era rimasta impantanata.

Nuovi percorsi formativi abilitanti

Non è però ancora tutto risolto, se si considera che ci sono ancora molti aspetti da chiarire e da valutare attentamente, per far sì che questi corsi si trasformino in un’occasione di miglioramento importante e non in un’occasione persa, come spesso accade, per il mondo della scuola. Ne parla Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato.

Uno degli aspetti da chiarire riguarda il numero chiuso e la selezione in ingresso per i partecipanti interessati ai corsi in programma. Si tratta di nuovi percorsi formativi abilitanti all’insegnamento che avranno il compito di andare a coprire tutte le categorie interessate.

Abolire il numero chiuso

Mediante questa nuova riforma si punta a ridurre il precariato e la supplentite. L’accesso ai corsi beneficerà di ulteriori agevolato nel momento in cui verrà eliminato il tetto alle abilitazioni.

Si punta anche sull’estensione delle lezioni online approvate col decreto PA bis. L’obiettivo è fare in modo da arrivare a scongiurare il limite del numero chiuso e della selezione in ingresso. Il loro posto potrebbe essere preso dallo scaglionamento come nel PAS 2013.

Tre anni di esperienza negli ultimi cinque

Si tratta di una procedura in grado di mettere le basi per la parità di trattamento tra insegnanti di scuole statali e paritarie confermata nella nuova. Con tre anni di esperienza negli ultimi cinque, sarà possibile beneficiare di una riserva iniziale del 40 per cento, sulla riduzione da 60 a 30 cfu e su lezioni fino al 50 per cento online.

Agevolazioni anche nei confronti dei docenti ingabbiati, che potranno puntare su accesso in soprannumero senza anno specifico e lezioni fino al 100 per cento online. I docenti IeFP avranno una riserva del 5 per cento senza anno specifico.

La fine della fase transitoria

Ora si resta in attesa della riposta di Bruxelles sulla possibilità di spostare di due anni la scadenza della fase transitoria prevista nel 2024.