Scuola

Dpcm abilitazione docenti: per i posti di sostegno è sufficiente la specializzazione a prescindere dai Cfu

Il panorama educativo italiano si prepara a importanti cambiamenti con il nuovo DPCM scuola, che introduce nuovi requisiti per i docenti specializzati sul sostegno. Una delle domande principali che sta emergendo riguarda il numero di Crediti Formativi Universitari (Cfu) richiesti per accedere ai concorsi. In particolare, si è sollevata l’interrogativo se i docenti specializzati sul sostegno avranno bisogno di soli 30 Cfu. Tuttavia, è importante sottolineare che il quadro è più articolato e prevede una suddivisione in diverse fasi.

Le fasi dei concorsi: transizione e regime

Il nuovo DPCM scuola introduce un’organizzazione a fasi per i concorsi docenti, tenendo conto dei requisiti di formazione e servizio. La prima fase, che avrà luogo da settembre 2023 al 31 dicembre 2024, è considerata transitoria. Durante questo periodo, i requisiti per partecipare ai concorsi saranno differenziati in base al tipo di posizione a cui si aspira.

Requisiti per i posti comuni nella prima fase

Per partecipare ai concorsi per i posti comuni durante la prima fase transitoria, i candidati dovranno soddisfare uno dei seguenti requisiti:

  1. Laurea accademica + 24 Cfu
  2. Tre anni di servizio come docente
  3. Abilitazione all’insegnamento

Questi requisiti riflettono l’obiettivo di garantire una preparazione adeguata ai candidati che desiderano competere per i posti comuni nelle scuole italiane. La laurea rappresenta un fondamentale pilastro di conoscenza e competenza, mentre l’esperienza di insegnamento o l’abilitazione attestano la capacità di affrontare le sfide dell’ambiente scolastico.

Requisiti per i posti di sostegno nella prima fase

Un aspetto rilevante del nuovo DPCM scuola riguarda i requisiti per i posti di sostegno durante la prima fase transitoria. In questo caso, la specializzazione in sostegno rappresenta il requisito chiave, indipendentemente dal numero di Crediti Formativi Universitari (Cfu) accumulati. Questa decisione riflette il riconoscimento dell’importanza della competenza specifica nel settore del sostegno agli alunni con disabilità.

La seconda fase: requisiti a regime

Dal 1° gennaio 2025, entrerà in vigore la seconda fase, che rappresenta il regime definitivo per i concorsi docenti. Durante questa fase, i requisiti per partecipare ai concorsi saranno uniformati e richiederanno obbligatoriamente 60 Cfu per tutte le posizioni, inclusi sia i posti comuni che quelli di sostegno. Questo sottolinea l’importanza di una formazione accademica approfondita e completa per tutti i candidati.

Verso una formazione di eccellenza

Il nuovo DPCM scuola evidenzia l’impegno del sistema educativo italiano verso una formazione di eccellenza per i futuri docenti. La suddivisione in fasi transitorie e a regime tiene conto delle esigenze e delle specificità delle diverse posizioni all’interno delle scuole. La decisione di richiedere 60 Cfu a regime per tutti i candidati riflette la volontà di garantire una preparazione solida e completa, in linea con gli standard internazionali di formazione degli insegnanti.

Una visione progressiva

In conclusione, il nuovo DPCM scuola rappresenta un passo verso una visione progressiva e mirata nell’ambito dell’istruzione. L’organizzazione a fasi per i concorsi docenti riflette l’attenzione alle diverse esigenze dei candidati e delle diverse posizioni scolastiche. L’obiettivo finale è chiaro: garantire insegnanti altamente qualificati e preparati, pronti a plasmare il futuro delle nuove generazioni e a fornire un’istruzione di alta qualità in ogni aspetto dell’educazione. Con questa nuova struttura, l’Italia mira a creare un ambiente educativo in cui l’eccellenza e la competenza siano i pilastri portanti dell’apprendimento.