Scuola

Concorso ordinario scuola 2023: accesso con riserva dei docenti che stanno per conseguire il percorso dei 30 CFU

Sono due i concorsi che il ministero ha intenzione di bandire nel giro dei prossimi mesi. Ma se il primo dei concorsi in programma, lo straordinario ter, può partire senza alcun vincolo particolare, se non quello di pubblicare il bando entro agosto per poi attuare le prove in autunno, per il concorso ordinario il discorso è più complesso.

L’avvio dei percorsi abilitanti

E si tratta di un discorso di necessaria risoluzione, perchè senza il concorso ordinario sarà pressochè impossibile per il ministero ottenere il traguardo della da 70 mila assunzioni promesse in ottica Pnrr.

Il primo concorso ordinario legato al Pnrr non può essere avviato se prima non si sblocca la questione dei percorsi abilitanti. Percorsi che non solo non sono ancora iniziati, ma che considerati i tempi necessari difficilmente riusciranno a essere conclusi entro la fine del prossimo anno accademico.

Gli impegni con l’Europa da prorogare

Questo allontana l’obiettivo della scadenza del 31 dicembre 2024 fissata con l’Europa. Per sbloccare la situazione, il Governo spera che l’Europa accetti la richiesta avanzata di una proroga che consenta ai primi abilitati, di acquisire i 30 CFU necessari e poter partecipare al concorso.

Questa circostanza di fatto sbloccherebbe molte situazioni, perchè in questo modo i vincitori potrebbero essere assunti e inseriti nella quota di 70 mila previsti dal Pnrr.

La soluzione dei 30 cfu

Una soluzione al vaglio del ministero è quella di prevedere l’accesso con riserva dei docenti che stanno per conseguire il percorso dei 30 CFU. Ma si tratta di circostanze ancora tutte da vagliare e da chiarire. In questo senso il tempo non gioca certo a favore del ministero, che deve non solo rispondere alle esigenze della scuola italiana, ma che deve anche e soprattutto rispettare gli impegni presi con l’Europa.