Aumento stipendio docenti: più soldi per le attività extra aula, ma non ci sono i fondi sufficienti
Il nuovo contratto scuola prevede per i docenti un aumento del 10% del pagamento orario ma solamente in riferimento alle attività extra didattiche e ai corsi di recupero. Per finanziare questo incremento, si attingerà in buona parte dal Fondo d’Istituto attuale, che per il momento non beneficia di maggiorazioni.
La disponibilità del fondo
Dunque per il famoso concetto della coperta corta, la disponibilità di questo fondo che dovrà essere impiegato per pagare importi maggiori per le stesse prestazioni e non solo, ci sarà una riduzione dei compensi annuali cosiddetti forfettari.
Il rischio è una riduzione degli importi di chi svolge lavoro aggiuntivo extra-didattico. I primi a rischiare sono i coordinatori di classe, i tutor, coordinamenti e vari responsabili. Potrebbero subire una riduzione del compenso forfettario anche gli insegnanti appartenenti allo staff di direzione.
Il peggioramento della condizione
Insomma se le risorse del FIS non aumenteranno, difficilmente riusciranno a finanziare le nuove necessità della scuola autonoma. C’è in questo senso delusione da parte di sindacati e associazioni di categoria per quel che ha portato questo nuovo contratto, che addirittura rischia di comportare un probabile peggioramento della condizione economica di chi collabora con la dirigenza scolastica.
Aver provveduto ad aumentare gli importi senza incrementare le risorse disponibili va a innescare un corto circuito i cui effetti si vedranno nei prossimi mesi. Si potrà assistere insomma a un aumento della retribuzione oraria, ma a una diminuzione del numero di docenti retribuiti.
Ulteriori riduzioni in vista
La conseguenza è che chi lavora oltre l’obbligo contrattuale rischia di essere penalizzato percependo un riconoscimento economico insufficiente. Alla fine la retribuzione per chi accetta l’incarico aggiuntivo potrebbe essere ulteriormente ridotto in sede di contrattazione di istituto. Una situazione che andrà a riguardare oltre 100 mila docenti interessati.