Scuola

Concorso ordinario scuola 2023: tutto bloccato, ecco perchè

L’avvio del nuovo concorso straordinario ter, il cui bando atteso in estate e le prove in autunno, consentirà formalmente di dare avvio alla nuova stagione delle procedure pensate dal ministero e finalizzate al reclutamento docenti e alla stabilizzazione dei precari. Numericamente il nuovo concorso straordinario ter è imponente dal punto di vista numerico, considerato che ha l’ambizione di stabilizzare qualcosa come 30mila candidati.

Il prossimo concorso ordinario

Ma per vari motivi è altrettanto atteso il prossimo concorso ordinario, che però si lega a doppio filo ai percorsi abilitanti in partenza nei prossimi mesi e senza i quali non può essere messo in programma. Senza l’avvio dei percorsi abilitanti, infatti, non sarà possibile pensare al nuovo concorso ordinario. Il fatto che i percorsi abilitanti non siano stati ancora avviati non è certo un buon viatico, anche perchè in ogni caso non potranno terminare prima del prossimo anno accademico.

In questo senso un ruolo decisivo lo giocano le novità presenti nel decreto PA BIS. Il decreto sancisce una serie di elementi circa il sistema di formazione e reclutamento delineato dal D.lgs. 59/17. Molte le modifiche inerenti questo sistema.

Il percorso universitario e accademico abilitante di formazione

Nella nuova norma si prende in considerazione il nuovo sistema di formazione e reclutamento della scuola secondaria di primo e secondo grado come modificato dal DL n. 36/2022 (convertito in legge n. 79/2022). Il sistema prevede un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale, corrispondente a non meno di 60 CFU/CFA, un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale, cui accedono gli abilitati (ed anche i docenti che, alla data di presentazione delle istanze, abbiano svolto nelle scuole statali tre anni di servizio anche non continuativo, negli ultimi cinque, di cui uno nella specifica classe di concorso di partecipazione), un periodo di prova in servizio di durata annuale con test finale e valutazione conclusiva.

Le prove

Ci sarà poi da affrontare il concorso vero e proprio, diviso in prova scritta, prova orale, graduatoria di merito. Con il decreto PA bis sono stati delineati i contorni delle prove concorsuali delle prossime procedure legate al Pnrr.

Il ministero ha l’obiettivo di completare le 70mila assunzioni previste entro il 31 dicembre 2024. Si procederà con prove scritte informatizzate caratterizzate da quesiti a risposta multipla. I candidati dovranno dimostrare competenze pedagogiche, psicopedagogiche, didattico-metodologiche, informatiche e di lingua inglese del candidato. Alla fine del periodo di attuazione del PNRR, via libera alla prova scritta con quesiti a risposta aperta. Ma resta la necessità del superamento delle prove preselettive.