Nuovi percorsi abilitanti insegnamento: inizio a fine anno, tutte le tipologie disponibili
Pochi giorni all’inizio del nuovo anno scolastico, e con la procedura di assegnazione delle supplenze in pieno fermento, c’è curiosità per capire come sarà strutturato nei fatti il nuovo corso di abilitazione per i docenti, al momento dettagliato dal punto di vista teorico ma tutto da verificare dal punto di vista pratico. Con l’inizio dell’anno scolastico 2023/2024, infatti, prende il via ufficialmente una nuova era nell’abilitazione docenti, caratterizzata paradossalmente anche da un ritorno al passato, molto gradito da parte di diretti interessati e sindacati.
La programmazione del concorso ordinario
Ci riferiamo al ritorno dei percorsi di abilitazione all’insegnamento. In realtà è ancora tutto fermo, considerato che senza la pubblicazione del DPCM che disciplina ogni singolo aspetto dei corsi universitari riservati ai docenti, nulla potrà davvero partire.
Una volta che sarà pubblicato ufficialmente il nuovo Dpcm, di cui si attendono gli ultimi dettagli in via di definizione, potranno anche prendere il via i corsi senza i quali il ministero non può programmare il concorso ordinario, il secondo il programma dopo il concorso straordinario ter di prossimo avvio (in autunno probabilmente, se il bando uscirà nei prossimi giorni).
L’avvio dei corsi
Le intenzioni del ministero sono di avviare i corsi fra la fine del 2023 e i primi mesi del 2024, ma sappiamo bene come spesso le previsioni vengano disattese. La speranza è che i fatti smentiscano questa tendenza. La necessità è fare in modo che i percorsi possano concludersi entro l’anno accademico 2023/24, con una prova finale composta da una prova scritta e una lezione simulata.
I tipi di corsi in programma sono già definiti. Il principale e più atteso è quello abilitante da 60 CFU. Si tratta di corsi riservati a coloro i quali hanno necessità di intraprendere un percorso di insegnamento in una disciplina specifica nella scuola secondaria, con riserve di posti per docenti con esperienza. Validi anche per chi ha già sostenuto determinate prove concorsuali. La formazione di questi corsi prevede anche l’acquisizione di almeno 10 CFU/CFA di area pedagogica e tirocinio diretto e indiretto.
La proposta completa
Previsti poi percorsi formativi transitori da 30 CFU. In questo caso sono riservati ai docenti abilitati su altro grado/classe di concorso o specializzati in sostegno. Grazie a questi corsi, i docenti già abilitati avranno la possibilità di ottenere competenze aggiuntive nella loro disciplina di riferimento. I percorsi formativi transitori da 30 CFU sono invece pensati per i docenti con tre anni di esperienza o che hanno sostenuto la prova del concorso “straordinario bis”.
La proposta si completa con i percorsi formativi transitori da 30 CFU per neo-laureati. Possono partecipare anche coloro i quali non hanno acquisito 24 CFU. Saranno la soluzione ideale per laureati da poco o per chi non ha ottenuto i requisiti dei CFU entro ottobre 2022. I fine ci sono i percorsi formativi post-concorso da 30 o 36 CFU/CFA. A questi corsi potranno prendere parte i vincitori di concorso che non sono ancora abilitati.