Concorsi

Nuovo bando di concorso scuola per 30mila precari: prove in autunno

Siamo agli ultimi dettagli per l’avvio del nuovo concorso straordinario ter, che nelle intenzioni del ministero dovrebbe idealmente coincidere con l’avvio del nuovo anno scolastico e soprattutto con il ritorno a scuola di milioni di studenti.

Tempistiche in bilico

Il rallentamento delle ultime settimane è causato anche dalla necessità di concentrare più energie possibili sul reclutamento degli insegnanti e sulla fase dell’assegnazione delle supplenze Gps, che in questi giorni saranno caratterizzate dall’avvio dell’algoritmo dopo la definizione delle disponibilità da parte degli uffici scolastici regionali.

Non che il ministero non fosse a conoscenza di questa coincidenza di incombenze quando ha annunciato il bando in estate e il concorso in autunno, ma come sempre poi quando ci si trova nel mezzo delle questioni burocratiche da svolgere si finisce con il dover dare una priorità a una questione piuttosto che a un’altra.

Il nuovo bando di concorso

Questo comunque non impedirà, o sarebbe meglio non dovrebbe impedire (la prudenza è d’obbligo dopo quanto ha vissuto il mondo della scuola negli ultimi anni) di varare a breve il nuovo concorso straordinario ter riservato ai precari che dovrebbe consentire di stabilizzare una parte di quei 200.000 supplenti in attesa di posizionamento.

Circa un decimo dovrebbero beneficiare di questa procedura che punta a ridurre una delle piaghe della scuola italiana. L’ambizione del ministro Giuseppe Valditara è di essere riconosciuto come colui che è stato in grado di garantire assunzioni a lungo termine, stabilizzando giovani docenti regalando finalmente alle scuole la continuità didattica che manca da troppo tempo agli studenti. Per fare questo, si punta a un bando di concorso per immettere negli istituti 30.000 nuovi insegnanti qualificati.

Le ultime procedure burocratiche

Sullo sfondo il varo definitivo della nuova formazione e abilitazione dei docenti. Manca in questo senso l’approvazione di nuovi percorsi formativi, e non è un dettaglio, che dovrebbero consentire di migliorare la qualità dell’insegnamento. Per approvare il Dpcm istitutivo bisogna attendere la fine del controllo degli organi competenti.