E’ un appuntamento importante per le famiglie, soprattutto quelle numerosi con molti figli che ricevono una somma cospicua e hanno molte spese da affrontare, quello con il pagamento da parte dell’Inps dell’Assegno Unico. Si tratta del contributo economico dello Stato sotto forma di prestazione mensile finalizzata a supportare le famiglie con figli minorenni.

In attesa del primo pagamento

Ogni mese le date di pagamento possono leggermente differire, anche se indicativamente le somme arrivano su conti correnti degli aventi diritto nella seconda metà del mese, giorno più giorno meno. Non fa eccezione il pagamento della mensilità di settembre, dal momento che l’Inps ha comunicato che il pagamento degli assegni è previsto per i giorni 15, 18 e 19. Sono le date valide per chi ha già avuto accesso a questo beneficio.

Diversa la situazione invece per coloro i quali sono in attesa del primo pagamento. In questo caso, infatti, l’Inps provvederà all’accredito alla fine del mese successivo alla presentazione della domanda.

Importo dipende anche dall’Isee

L’importo dell’assegno non è uguale per tutte le famiglie, ma è commisurato al numero di componenti del nucleo familiare e all’ISEE del nucleo familiare stesso. Può essere maggiorato con ulteriori integrazioni in base alle specifiche condizioni personali dei genitori e dei figli.

Le date sopra riportate dunque non valgono per chi ha presentato una nuova domanda. Non solo: il ritardo scatta anche per chi ha apportato modifiche che hanno portato a una variazione dell’importo rispetto al mese precedente. Per chi si trova in queste condizioni, l’accredito avverrà l’ultima settimana del mese.

Le caratteristiche

Come detto non è possibile indicare una somma unica per tutte le famiglie. Gli importi cambiano a seconda delle singole fattispecie: per ogni figlio minorenne a carico, l’importo può oscillare tra un minimo di 54,05 e un massimo di 189,20 al mese. Nel caso dei figli a carico tra i 18 e i 21 anni, l’assegno varia da 27 a 91,9 al mese.