Stabilizzazione precari scuola 2023: trasformazione dei posti vacanti da organico di fatto a organico di diritto per 250.000 insegnanti
I presupposti alla vigilia dell’inizio del primo anno scolastico realmente targato ministero Valditara non sono dei migliori nonostante gli sforzi di ridurre supplentite e precariato e di avviare una nuova stagione di concorsi della quale per il momento però non si intravede la linea di partenza Al nord secondo i sindacati la situazione è particolarmente critica (Lombardia, Piemonte e Veneto), ma in realtà è tutta la penisola a essere interessata da un problema storico della scuola italiana.
Numero di precari sempre alto
Le statistiche dicono che con le immissioni in ruolo non si riuscirà a coprire nemmeno il 50% dei posti disponibili, un totale di 81.000. La supplenza in Italia è strutturale, con oltre 200.000 insegnanti precari che penalizzano la condizione degli studenti. Nonostante gli sforzi del ministero, le nomine dei docenti avverranno in ritardo rispetto all’inizio dell’anno scolastico. Questo comporterà per gli studenti il rischio di cambiare molti insegnanti per la stessa materia. Mancano anche i docenti specializzati nel sostegno, con migliaia di posti in deroga.
I provvedimenti proposti dai sindacati
I sindacati insistono sempre sullo stesso tasto: urge procedere con la trasformazione dei posti vacanti da organico di fatto a organico di diritto. In questo modo si riuscirebbe a stabilizzare 250.000 precari. Questo inciderebbe sulle casse dello stato per 180 milioni di euro, circa 715 euro a precario. Secondo i sindacati, un vantaggio indiretto per la crescita economica complessiva del paese.
Mi interessa però provincia Monza e rianza