Concorso scuola straordinario ter 2023: non sarà utile a produrre graduatorie di idonei e non sarà abilitante
C’è preoccupazione da parte dei docenti interessati a partecipare alle procedure concorsuali annunciate dal ministero per il ritardo nella pubblicazione di quello che doveva essere il primo bando relativo al concorso straordinario ter. Il concorso servirà, nelle intenzioni del ministero, a stabilizzare almeno 30mila precari, mai sindacati sperano che a questi si possano aggiungere coloro i quali non hanno ottenuto l’immissioni in ruolo promessa.
Data del bando incerta
A preoccupare maggiormente è come detto il ritardo accumulato dal ministero nella produzione del bando. In un primo tempo questo doveva essere emanato prima dell’estate in modo da attuare le prove già in agosto. Poi si è rimandato l’uscita del bando ad agosto stesso, per attuare le prove in autunno.
La speranza delle prove i autunno resta inalterata, nonostante l’intenzione di emanare il bando in agosto sia sfumata e sia già andato via un terzo di settembre senza alcuna novità. Al di là di qualche annuncio e qualche conferma da parte del ministro Valditara, non ci sono elementi per capire in che data verrà pubblicato il bando.
Le graduatorie di idonei
Da parte dei sindacati, si parla di poca credibilità circa le affermazioni del ministero. Difficilmente si riuscirà a rispettare le tempistiche annunciate considerato che se non escono neanche i regolamenti del concorso, è difficile che escano i bandi. Al momento l’unico bando uscito è stato quello di educazione motoria alla primaria.
Inoltre va considerato che concorsi previsti dal Pnrr non saranno utili a produrre graduatorie di idonei e non saranno concorsi abilitanti. Sono concorsi che non consentono a chi supera la procedura di abilitarsi. Sono concorsi ideati solo come canale di assunzione a tempo indeterminato. Poi a fianco ad essi ci sarà il sistema di formazione in ingresso che darà l’abilitazione.
Le possibilità per i candidati
Questo significa che per i docenti ci sono due possibilità: conseguire l’abilitazione con i corsi costituiti ad hoc (60 cfu o 30 cfu per i docenti che hanno i 3 anni di servizio o hanno partecipato allo straordinario bis oppure i corsi da 30 cfu per i docenti ingabbiati) o partecipare al concorso con il requisito dei tre anni, con il requisito dei 24 cfu. In questo caso bisognerà aspettare quelli con il requisito dei 30 cfu ( non abilitanti). In questo caso chi vincerà il concorso dovrà completare l’abilitazione e solo al termine di quel percorso formativo la otterranno.
Io non comprendo una cosa prima che governassero dissero che avrebbero fatto una sanatoria. Almeno fare prima per i docenti con tanti anni di esperienza passarli in ruolo dopo avere fatto percorsi formativi che superati gli esami passavano di ruolo poi dare la precedenza a coloro che vinto un concorso solo facendo il corso di formazione dei CFU e per ultimi il nuovo sistema immesso come ora universitario per i giovani universitari.La cosa non mi sembra difficile invece dei proclami CFU ecc anzi in questo modo a molti di potersi pagare anche i corsi. .Possibile che l’Italia e’ sempre cosi complicata? Non mi sembra un idea difficile. Altro problema ho letto del museo Pecci. se all’epoca nel 2013 il ministero della cultura avesse accettato l’idea che proposi con la SIAE di Roma del registro artisti invece di rubare l’idea e fare il registro collezionisti ,forse oggi si avrebbero avuto i fondi per i musei italiani e le scuole creative come accademie,accademie della moda , accademie delle arti figurative .
Spero che qualcuno dei politici in atto ora lo legga e avesse voglia di ascoltare come era a suo tempo tale progetto potra’ contattarmi via e-mail anche se ci credo molto poco.Ci riempiamo la bocca della parola cultura ma quest’ultima viene ritenuta tale che sia solo un incremento di nozioni studiate. Avere cultura e’ un metodo di vita per realizzare idee per il bene della societa’ non servirsene solo per scopi politici di parte.