Gps turni di nomina: la funzione di ritiro della domanda si è rivelata un flop
Il ministero aveva fatto grande affidamento sulla collaborazione dei docenti coinvolti nell’assegnazione delle supplenze, nel caso non fossero più interessati alla nomina. La possibilità di presentare il ritiro della domanda avrebbe dovuto rappresentare un aiuto non da poco nei confronti degli uffici scolastici e indirettamente dei colleghi ancora coinvolti nelle nomine, snellendo la procedura ed evitando di assegnare sedi che sarebbero poi diventate successivamente disponibili.
La ratio della funzione
L’informatizzazione nomine di supplenze di quest’anno consentiva infatti ai candidati che avevano presentato la domanda entro il 31 luglio di effettuare il ritiro della domanda prima dell’inizio delle operazioni. Una possibilità, non un obbligo, un invito che però non è stato raccolto a sufficienza.
La possibilità rappresentava un tentativo di snellire la procedura ed era rivolta principalmente ai docenti che avevano presentato la domanda di supplenza e non erano più interessati per motivi personali e ai docenti che avevano presentato la domanda entro il 31 luglio ma nel frattempo avevano accettato la proposta di incarico a tempo indeterminato e, dovendo ancora svolgere l’anno di prova, non potevano accettare la supplenza ai sensi dell’art. 36 del CNNL come indicato dall’art. 3 comma 3 del DM n. 138 del 13 luglio 2023.
I difetti
Uno dei difetti dell’assegnazione tramite l’algoritmo è rappresentata dai tanti turni di nomina, cui si aggiunge l’incertezza dell’accettazione della nomina. Con la possibilità di presentare il ritiro della domanda, si sperava di evitare l’assegnazione di supplenze a candidati che non erano interessati più al posto. In questo modo si potevano assegnare questi posti già al primo turno utile senza attendere la rinuncia e la surroga.
I dati del ministero dicono però che solo 2.390 candidati hanno provveduto a ritirare la propria domanda.
Cosa non ha funzionato
A rendere il tutto farraginoso sicuramente il malfunzionamento della funzione, non disponibile dopo l’assegnazione degli incarichi finalizzati al ruolo da GPS sostegno. Questo significa che nessuno ha potuto usufruire dell’opzione per tutto il mese di agosto. Funzione poi tornata utilizzabile solo dal 28 agosto. Il problema è che il ministero non ha avvertito in alcun modo che la funzione era stata ripristinata.
Il tentativo degli Uffici scolastici non è stato sufficiente. Si aggiunge anche che i docenti hanno comunque preferito aspettare il 1° settembre per pendere servizio prima di rinunciare all’assegnazione. Dunque resta un’idea certamente interessante che però va organizzata meglio, in modo che possa davvero contribuire a a ottimizzare l’assegnazione degli incarichi mediante algoritmo.
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