Errori algoritmo Gps 2023: rinunciatari docenti per cui non c’è coincidenza tra preferenze espresse e disponibilità al turno di nomina
Un film già visto quello che sta andando in onda in questo settembre di ripresa per gli studenti italiani, con sullo sfondo l’assegnazione degli incarichi ai supplenti mediante impiego di un algoritmo ancora una volta sotto la lente di ingrandimento e soprattutto sotto accusa. Da parte dei diretti interessati e di riflesso da parte dei sindacati che si stanno già facendo portavoci di un sentimento di insoddisfazione che monta di giorno in giorno.
La scelta delle 150 sedi
Alla base delle proteste c’è la decisione presa dal ministero di anticipare la scelta delle 150 sedi, costringendo di fatto i candidati a esprimere le loro preferenze al buio. Una condizione che sta avendo la conseguenza di assegnazioni lontane dalle vere volontà ed esigenze dei singoli. E così il risultato è che molti supplenti hanno di fatto scelto le scuole, senza conoscere le disponibilità, ottenendo poi incarichi non corrispondenti alle reali necessità.
Il mix tra pubblicazione tardiva del bollettino di disponibilità per l’anno scolastico 2023-2024 e anticipo delle date di presentazione della domanda hanno prodotto un pasticcio annunciato. Giustificato dal ministero dalla necessità di chiudere prima possibile la pratica dell’assegnazione delle supplenze. Avevamo sospeso il giudizio in attesa di prova sul campo se ne sarebbe valsa la pena, a giudicare dalle proteste che stanno montando in questi giorni la sensazione è che non ne sia valsa la pena, almeno non completamente.
L’algoritmo li considera rinunciatari
I più penalizzati sono i candidati docenti per i quali non si è trovata coincidenza tra le preferenze espresse e le disponibilità presenti al turno di nomina. Per loro l’algoritmo ha sancito la condizione di rinunciatari. Questo significa che hanno perso il diritto alla nomina da GPS. Per loro la speranza adesso risiede nelle graduatorie di istituto.
La lotteria dell’algoritmo
E così l’assegnazione delle supplenze si è trasformata in una sorta di lotteria, che in alcuni casi ha premiato docenti che nonostante si trovassero indietro nelle Gps, hanno avuto la fortuna di ottenere la sede giusta.
I docenti danneggiati da questa situazione sono presenti un po’ ovunque, ma quelli che stanno protestando in maniera più veemente sono quelli di Milano, che hanno deciso di passare alle vie di fatto e di occupare l’Ufficio scolastico. Se questo consentirà di ottenere risultati è difficile dirlo. Difficilmente il ministero tornerà sui suoi passi.
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Un sistema,questo dell’algoritmo,che di meritocratico non ha niente, mi chiedo che senso ha maturare un punteggio se poi lo stesso non viene preso in considerazione
L’algoritmo funziona benissimo. Se non sei in grado di compilare correttamente le preferenze, e ricordo che queste possono essere espresse per comuni e per distretti oltre che per singoli istituti, il problema è tuo (o del sindacalista cui hai chiesto consulenza) .