Ricorso algoritmo Gps: sentenza clamorosa, risarcimento stipendi per chi non ha avuto l’incarico
Non più solo docenti e sindacati a criticare l’algoritmo che assegna le supplenze. Adesso anche il tribunale sancisce che qualcosa non sta funzionando nel meccanismo di attribuzione degli incarichi. Al punto che chi presenta ricorso merita di ottenere un risarcimento per il danno subito. La sentenza emessa dal Tribunale di Ivrea potrebbe costituire uno spartiacque tra un certo modo di pensare all’assegnazione degli incarichi e uno nuovo, più affidabile.
I limiti dell’algoritmo
La conclusione cui sindacati e tribunali stanno arrivando è che l’algoritmo non sembra lo strumento migliore per una procedura delicata e importante come quella dell’attribuzione delle supplenze.
Il Segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile commenta in maniera decisa il Tribunale di Ivrea, che ha espresso il suo parere accogliendo il ricorso di un’iscritta Uil Scuola Rua dichiarando “paradossale” il sistema introdotto dal MIM nel conferimento degli incarichi da GPS.
Una delle motivazioni della sentenza è che la procedura non si sta dimostrando conforme con i canoni di ragionevolezza e di rispetto del principio meritocratico.
Meccanismo che non premia scelte e punteggi
A caratterizzare l’algoritmo, secondo il tribunale, è la casualità, e questo non può essere conciliabile con la complessità del tipo di assegnazioni in questione. Infatti al momento, in base a come funziona l’algoritmo, l’unico modo per essere sicuri di ottenere un posto è selezionare tutte le sedi disponibili nella provincia, anche se questo equivale a non esprimere alcuna preferenza personale.
Il paradosso è che attualmente il sistema di assegnazione degli incarichi penalizza i candidati che hanno punteggi più alti. Questo perchè si tratta di candidati che in base alla loro ottima posizione in graduatoria, potrebbero scegliere un numero limitato di sedi desiderate. Ma spesso queste sedi non sono disponibili quando è il loro turno di essere nominati, e la conseguenza è venire esclusi dalla procedura.
Il risarcimento del danno
Per questo il Tribunale di Ivrea ha sancito il diritto di vedere risarcito il danno con l’attribuzione del punteggio che avrebbe maturato qualora fosse stata correttamente chiamata con il bollettino del 19 settembre oltre alle retribuzioni che la stessa avrebbe percepito qualora avesse ottenuto la supplenza annuale, detratte le somme guadagnate in esecuzione di diversi e ulteriori contratti di supplenza ottenuti a fronte della chiamata diretta da parte degli istituti.