Graduatorie, Gps e supplenze

Algoritmo Gps non torna indietro: docenti penalizzati e ai dirigenti non resta che la Mad

La procedura di assegnazione delle supplenze mediante informatizzazione nomine, utilizzando l’algoritmo, anche quest’anno sembra non aver dato i risultati sperati, come confermano le proteste che dà più parti si stanno sollevando nei confronti del ministero. Sindacati e docenti delusi sembrano compatti nel definire questa procedura fallimentare, alla luce di assegnazioni ingiuste.

L’algoritmo non torna indietro

Adesso anche i tribunali stanno iniziando a dare ragione a chi ritiene di essere stato penalizzato dall’algoritmo alla luce di mancati incarichi spesso condizionati dalle scelte al buio effettuate con la selezione delle sedi anticipate. E c’è poi la questione dell’algoritmo che non torna indietro, lasciando per strada chi aveva una buona posizione ma è colpevole soltanto di non aver scelto una determinata sede.

A settembre inoltrato e ad anno scolastico abbondantemente iniziato, il quadro della situazione racconta di necessità di attribuzione degli incarichi, per tante classi di concorso e in tante province, che dovrà avvenire anche fuori graduatoria.

Come funziona la messa a disposizione

Adesso si apre la stagione delle MAD, domande di messa a disposizione riservate ai candidati docenti che possono inviare la propria disponibilità alle scuole di una provincia a scelta per proporsi in caso di graduatorie esaurite sia nella scuola in cui si presenta la supplenza sia nelle scuole viciniori.

Per essere completa, la MAD deve specificare, come richiesto dall’OM n. 112 del 6 maggio 2022, che il docente non è inserito in alcuna graduatoria (quindi né per la stessa né per altra classe di concorso).

Chi infatti non si trova in questa condizione, viene escluso dalla procedura. Spetta poi al Dirigente analizzare i titoli in possesso dei candidati, scegliendo tra gli aspiranti forniti di abilitazione per posto comune o specializzazione per posto sostegno e poi tra coloro che sono forniti del titolo di studio valido e quindi tra coloro che stiano conseguendo il titolo apposito.

I criteri e l’interpello nazionale

Serve la laurea coerente con la classe di concorso, quindi con i CFU di accesso all’insegnamento.

Cosa succede se ci sono più candidati che si equivalgono? Il Dirigente può scegliere in base al criterio del punteggio nella scelta (sempre obiettivo) oppure sul possesso dei 24 CFU in discipline psicopedagogiche e metodologie didattiche.

Ma può anche capitare che non ci siano aspiranti in possesso di abilitazione e/o titolo di studio valido per quella classe di concorso: in quel caso il Dirigente Scolastico, che ha necessità di coprire la cattedra, dovrà, non potendo assegnare la supplenza ad un docente senza titolo, attivare l’avviso nazionale (interpello), come indicato nella circolare sulle supplenze del 19 luglio 2023, indirizzato ai docenti inseriti nelle graduatorie GaE e GPS che non abbiano già ricevuto incarico a tempo determinato per l’anno scolastico 2023/24.

Anche in questo caso il dirigente scolastico, in presenza di più candidati, dovrà rispettare la precedenza per docenti in possesso di abilitazione o specializzazione.

Iscriviti al nostro canale Telegram per ricevere tutti gli aggiornamenti su concorsi e offerte di lavoro in tempo reale.