Riserve di posti Gps 2023: non possono essere resi pubblici per ragioni inerenti alla privacy dai candidati
Gli equivoci sull’assegnazione delle supplenze spesso derivano da elementi di cui i docenti non tengono conto e che sovvertono le posizioni in graduatoria, lasciando credere che si siano verificate delle ingiustizie. Uno di questi elementi è l’assegnazione mediante riserva del posto di cui alla l. n. 68/1999 rispetto a preferenza di sede ex lege 104/1992.
Posti interi
La riserva del posto è un diritto all’accantonamento di una quota delle disponibilità complessive, previste per le operazioni di nomina.
Vengono destinate, alla quota di riserva, le ultime disponibilità intere del contingente complessivo.
Le disponibilità che andranno a comporre il contingente di posti da assegnare alle categorie beneficiarie dei diritti sanciti dalla legge 68/99 vengono calcolate ad ogni anno scolastico sulla base del personale risultante in servizio.
I posti che vengono assegnati alle categorie protette sono posti interi. Fanno eccezione gli spezzoni d’orario.
Non possono essere resi pubblici per privacy
E’ bene tenere presente che chi appartiene a una categoria protetta, non fruisce del diritto ad uno dei posti della riserva nel caso in cui si trovi già in posizione utile per l’assegnazione della supplenza nella graduatoria da scorrere in funzione del proprio punteggio.
Il fatto che per privacy diritto di precedenza e diritto di riserva non possono essere resi pubblici causa confusione tra chi ritiene di essere stato ingiustamente penalizzato e scavalcato da chi era posizionato peggio in graduatoria.
Il numero dei posti destinato ai riservisti per ogni classe di concorso deve essere stato reso noto in occasione delle immissioni in ruolo. Le nomine di docenti che fruiscono della riserva dei posti dipende dalla mancata copertura del contingente attraverso le nomine in ruolo.
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