Graduatorie, Gps e supplenze

Ricorso Gps algoritmo: errori per scelta al buio delle sedi, supplenze trasformate in lotteria

Continua a mietere vittime l’algoritmo di assegnazione delle supplenze. La scelta di far esprimere la selezione delle sedi completamente al buio, senza conoscere le reali disponibilità, si sta rivelando un vero e proprio boomerang per l’amministrazione che adesso deve fare i conti con una folta schiera di insoddisfatti.

Le scelte al buio

Perchè se è vero che da un lato il ministero sbandiera la regolarità dell’algoritmo, difendendone la legittimità delle scelte compiute in base alle impostazioni conferite, è altrettanto vero che il riscontro negativo sta avvenendo proprio in virtù di scelte forzate, nei tempi, che hanno portato i candidati a “sbagliare” non per propria colpa.

E così anche i candidati con punteggio alto in graduatoria è arrivata la penalizzazione tra preferenze espresse e le disponibilità presenti al turno di nomina. I più arrabbiati con il ministero sono coloro i quali sono stati considerati rinunciatari, perdendo il diritto alla nomina da GPS.

Docenti scavalcati ingiustamente

Molti docenti hanno compilato la domanda mettendo tutte o quasi le scelte possibili. Docenti che hanno inserito solo preferenze però che ritenevano, giustamente, poi compatibili con le proprie esigenze. Il risultato è il venire giudicato dall’algoritmo rinunciatari, con posti messi come prima scelta assegnati a chi è nettamente dietro in graduatoria.

I sindacati sono pronti a difendere per via legale i diritti dei docenti penalizzati. Anief individua la falla del sistema nel meccanismo di nomine utilizzato, che ormai da tre anni continua a mietere incolpevoli vittime tra le migliaia di candidati alla cattedra: docenti con punteggi elevati, con tanti anni di servizio svolti e lunga esperienza, si sono ancora una volta visti scavalcare da colleghi indietro in graduatoria; docenti specializzati sul sostegno siano rimasti senza cattedra a vantaggio di docenti privi di specializzazione. Tutto questo perché considerati rinunciatari, poiché al loro turno di nomina non è risultata disponibile alcuna delle sedi richieste nell’apposita istanza.

La sensazione di docenti e sindacati è che l’attribuzione delle supplenze ai precari sia diventata una lotteria, e per questo i ricorsi non si faranno attendere, rallentando ulteriormente e penalizzando tutto il sistema scolastico.

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