Scuola

Chiamata diretta docenti 2023: se il preside assume un incapace rischia posto di lavoro

Quando siamo alla vigilia della nuova stagione di concorsi da parte del ministero, anche alla luce dell’avvio dei percorsi abilitanti con la pubblicazione in Gazzetta del decreto che ne sblocca l’attuazione e nei giorni in cui si aspetta il bando di concorso per lo straordinario ter (entro fine settembre ce la farà il ministero?) c’è chi è scettico circa l’efficacia di questo strumento per rilanciare la scuola e superare il precariato e la supplentite.

Una soluzione dall’estero

Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, rilancia un tema già dibattuto più volte negli ultimi anni, e cioè quello di modificare il sistema di reclutamento docenti in Italia introducendo ciò che già funziona all’estero, ovvero la chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici.

In un’intervista rilasciata a TgCom24, Giannelli ha sottolineato l’attuale sottoutilizzo delle risorse nell’istruzione in Italia, evidenziando che la percentuale del Pil investita nella scuola è significativamente più bassa rispetto ad altri paesi dell’Unione Europea. Ha inoltre enfatizzato che ci sia una mancanza di determinazione nel trattare questioni che affondano le loro radici nel passato.

Uno dei principali problemi sollevati da Giannelli riguarda il sistema di assunzione del personale sia docente che non docente. Egli critica apertamente la persistente enfasi sui concorsi centralizzati, sottolineando che nel corso dei decenni tali concorsi hanno dimostrato di essere inefficaci. “Abbiamo continuato a insistere con i concorsi centralizzati, che nel corso dei decenni hanno dimostrato di non funzionare,” ha sottolineato.

Chiamata diretta delle scuole

Un’altra questione rilevante è il problema del precariato, che coinvolge un numero significativo di insegnanti e operatori scolastici, creando una situazione lavorativa instabile. “Ogni anno ci sono 30/40mila posti disponibili, il che significa 100mila posti in tre anni. Tuttavia, non siamo in grado di organizzare concorsi per 100mila posti ogni tre anni, quindi si continua ad avere un elevato tasso di precariato,” ha aggiunto Giannelli.

Secondo Giannelli, una possibile soluzione potrebbe essere l’adozione di un sistema di assunzioni dirette da parte delle scuole, un modello già efficace in altri paesi. “Se il preside rischia il suo posto di lavoro perché assume qualcuno di incapace, si può stare tranquilli che ci penserà bene,” ha affermato.

Iscriviti al nostro canale Telegram per ricevere tutti gli aggiornamenti su concorsi e offerte di lavoro in tempo reale.