Abilitazione docenti precari con tre anni di servizio: accesso diretto ai nuovi percorsi abilitanti senza selezione
Non è tutto rose e fiori il post pubblicazione decreto che sancisce il via libera ai corsi di formazione iniziale dei docenti della scuola secondaria di I e di II grado per il posto comune. I sindacati hanno ravvisato alcuni punti deboli in un dpcm la cui gestazione è stata particolarmente lunga e complessa ma che alla fine ha partorito un provvedimento che, a loro avviso, zoppica sotto alcuni punti di vista.
La formazione dovrebbe essere gratuita
A deludere maggiormente i sindacati il fatto che il testo definitivo del Decreto non contiene quelle modifiche richieste al ministero rispetto alla bozza a loro sottoposta nei mesi scorsi, e che fu già in quell’occasione oggetto di critiche.
Il primo elemento che viene criticato è relativo ai costi, ritenuti eccessivi, per conseguire la formazione. Se da un lato può essere apprezzabile che il ministero ha posto un tetto a livello nazionale di 2500 euro o 200, a seconda dei casi, dall’altro lato non convince in linea generale il principio in base al quale è sbagliato far pagare i dipendenti della scuola per formarsi.
In prima linea tra chi protesta c’è Anief, che infatti nel nuovo contratto chiede che la formazione dovrà essere gratuita e se supera un certo numero di ore addirittura retribuita. Questo in nome del principio secondo cui far pagare per abilitarsi e andare a ricoprire posti che il Ministero deve coprire con le nuove assunzioni è un controsenso”.
Gli obiettivi futuri
Tutto negativo: no, perchè viene apprezzato il fatto che finalmente la scuola italiana e gli aspiranti docenti possono contare su un percorso abilitante stabile. Si tratta di un primo passo verso la tutela dei diritti dei precari e dei tanti docenti di ruolo ingabbiati che costituiscono loro malgrado la spina dorsale della scuola italiana.
Bene l’apertura dei corsi abilitanti a chi ha svolto 36 mesi, ai vincitori del concorso straordinario bis, ai docenti delle paritarie, a quelli dei centri di formazione e ai docenti ingabbiati che potranno accedere ai percorsi abilitanti “ridotti” di 30 CFU.
Si discute adesso sulla possibilità di introdurre un emendamento in base al quale ci sarà un accesso diretto e senza selezione riservato a tutti i docenti con almeno 3 anni di servizio e a tutti i docenti già in possesso di altra abilitazione.
Al momento la “riserva” innalzata al 45% per il primo anno e al 35% per gli altri due anni non viene ritenuta sufficiente per risarcire i lavoratori della scuola che aspettano da anni di conseguire un’abilitazione cui avrebbero avuto diritto.
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Ma che diavolo dice questo? Quindi per lui questa estorsione legalizzata da 2 mila euro, un furto di Stato per corsi inutili, che non servono a niente e non insegnano nulla di nuovo sarebbe un’opportunità?? Dice “sistema di formazione stabile”…ma che ca** devono insegnarci , visto che siamo in classe da anni tutti i giorni e ce la siamo dovuta cavare sempre da soli? Ricordate a questo qui che il primo.giorno in cui siamo arrivati a scuola siamo stati buttati in classe senza nessuna spiegazione, nessuna formazione, nessun aiuto! E cosa dovremmo imparare ora, visto che in tutte le scuole in cui sono e sono stato non mi è mai stato spiegato niente, tra cui il registro elettronico, come chiedere permessi.o segnalare un’eventuale malattia. È solo un metodo bastard* per prendere ancora per i fondelli i docenti e fare soldi da parte di un sistema colluso con gli enti privati. Vaff*** alla formazione!!!
Siete una massa di paraculi..!! Viviamo in una Nazione di barzellette governati da politici corrotti ed ignoranti altro che formazione la dovrebbero fare loro dal momento che non sanno nemmeno parlare l’italiano..!! La scuola è diventata solo un business alle spalle di noi poveri docenti..!!
Tutta falsità, il docente di ruolo non dovrebbe esistere, ma solo docenti valutati per quello che annualmente fanno.
Sono artista e insegnante precario di discipline pittoriche nei licei artistici. Nel 2022 le mie 3 classi con un lavoro collettivo sono state selezionate per la Biennale licei artistici italiani. Ora la Biennale gira in tutte le regioni d Italia ma io non sono stato nemmeno contattato. Spesso, come nel mio caso i precari portano esperienza e qualità, ma la scuola si prende il tutto il merito. Un paese senza onestà intellettuale.