Assunzione diretta insegnanti: selezione dei dirigenti scolastici in base a titoli, curriculum e colloqui individuali
Si torna a parlare di assunzione diretta degli insegnanti da parte delle scuole e nello specifico dando responsabilità integrale ai dirigenti scolastici che dovrebbero selezionare il personale docente in base a curriculum, titoli di studio e colloqui per individuare le candidature migliori.
Alla vigilia di una nuova stagione di concorsi
La proposta torna d’attualità per iniziativa di Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, che ribadisce un concetto espresso già negli anni passati, ma che per il momento non sembra poter essere raccolto dalla politica: assunzione diretta dei docenti dicendo addio a concorsi che, a suo avviso, hanno mostrato negli anni tutti i loro limiti, portando la scuola italiana nel caos in cui versa attualmente.
Le parole del presidente dell’associazione nazionale presidi arrivano proprio all’indomani della pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto che sblocca i percorsi abilitanti docenti, aprendo di fatto a una nuova stagione di concorsi. Stagione di concorsi che dovrebbe essere inaugurata con la pubblicazione nel frattempo nei prossimi giorni dell’atteso bando per il concorso straordinario ter riservato ai precari che metterà in palio oltre 40mila posti.
Il fallimento dei concorsi centralizzati
Una situazione che sembra non eccitare particolarmente Giannelli, convinto che non sia questa la strada giusta per risolvere i problemi della scuola italiana. Secondo Giannelli il primo problema della scuola italiana è che il Governo investe una percentuale di Pil nella scuola significativamente inferiore rispetto ad altri paesi dell’Unione Europea. “Non c’è abbastanza coraggio per affrontare questioni che risalgono molto indietro nel tempo”, ha dichiarato.
La strategia dei concorsi non convince il presidente: “Continuiamo ad insistere con concorsi centralizzati che nei decenni hanno dimostrato di aver fallito”, sottolinea.
L’assunzione diretta come in altri Paesi
La conseguenza è l’eccesso di supplentite e precariato: “I posti ogni anno disponibili sono 30/40mila, vuol dire 100mila in tre anni e noi i concorsi da 100mila posti non riusciamo a farli ogni tre anni, quindi si continua con il precariato,” aggiunge Giannelli.
Per Giannelli, la soluzione potrebbe risiedere nell’adozione di assunzioni dirette da parte delle scuole, un modello già efficace in altri paesi: “Se il preside rischia il suo posto di lavoro perché assume qualcuno di incapace, si può stare tranquilli che ci penserà bene,” afferma.
Iscriviti al nostro canale Telegram per ricevere tutti gli aggiornamenti su concorsi e offerte di lavoro in tempo reale.
Pessima idea,si ricomincia con l assunzione di parenti,amici ad amici degli amici.inutile dire che lo fanno in molti paesi europei.noi viviamo in Italia e sappiamo come vanno queste cose…
Mio figlio da 4 anni laureato in musicologia 37 anni neanche un’ora di supplenza una vergogna sacrifici della famiglia senza alcuna soddisfazione
Giusto. I presidi devono avere il potere di assumere i docenti. Pericolo raccomandazioni? Perché, non esistono i concorsi truccati? Chi pensa di non essere stato trattato in modo giusto ha delle vie ben precise per far valere le proprie ragioni, come nel caso di un concorso ingiustamente perso. Cambia però la sostanza, con insegnanti pronti subito a inizio anno e non dopo mesi. Parlo per esperienza, nelle scuole statali frequentate da mia figlia e dai figli dei nostri amici l’assenza di insegnanti a settembre, ottobre (e oltre) è una consuetudine vergognosa e i presidi hanno le mani legate da mille procedure inutili. Evviva l’assunzione diretta!