Costo percorsi abilitanti 30 cfu: non dovrebbero essere a pagamento ma retribuiti
Il recente Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) relativo alla formazione del personale docente ha suscitato una serie di interrogativi e preoccupazioni all’interno della comunità educativa italiana. In particolare, il presidente Marcello Pacifico ha condotto un’analisi approfondita basata sull’articolo 36 del Contratto Collettivo Nazionale 2019/2021 dei comparti Istruzione, Università e Ricerca, sottoscritto il 14 luglio 2023 anche dall’Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori (Anief).
I corsi di formazione a pagamento
Secondo quanto stabilito dall’articolo 36 di questo contratto collettivo, la formazione dei docenti dovrebbe comportare una retribuzione adeguata per le ore di formazione svolte, comprese quelle relative ai percorsi universitari sull’abilitazione all’insegnamento. Questa disposizione evidenzia la volontà di riconoscere il valore del tempo e dell’impegno dedicato dai docenti alla loro formazione continua, contribuendo così a migliorare la qualità dell’insegnamento in Italia.
Tuttavia, l’attuale DPCM sulla nuova formazione del personale docente sembra andare in direzione opposta a quanto stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale. Il decreto, pubblicato solo alcuni giorni fa, introduce corsi di formazione a pagamento per gli insegnanti, con costi che possono raggiungere fino a 2500 euro. Questa situazione solleva interrogativi sulla coerenza tra le disposizioni del contratto collettivo e la politica attuata dal governo in materia di formazione degli insegnanti.
Insegnamento di qualità
Marcello Pacifico ha giustamente posto l’interrogativo cruciale: “Se l’ipotesi del Contratto Collettivo Nazionale prevede la retribuzione delle ore di formazione e dei percorsi universitari brevi per i docenti, perché il DPCM continua a imporre costi aggiuntivi ai docenti per la partecipazione a corsi di formazione?”.
Questa discrepanza solleva preoccupazioni legittime tra gli insegnanti e le istituzioni educative. Gli insegnanti sono fondamentali per il sistema educativo italiano, e investire nella loro formazione continua dovrebbe essere una priorità per garantire un insegnamento di alta qualità e il successo degli studenti. La retribuzione delle ore di formazione, come previsto dal Contratto Collettivo Nazionale, sarebbe un incentivo significativo per gli insegnanti a partecipare attivamente a corsi di aggiornamento e sviluppo professionale.
Il confronto con il Governo
Affinché il sistema educativo italiano possa prosperare e affrontare le sfide in costante evoluzione, è essenziale che le politiche governative siano in sintonia con gli obiettivi e gli accordi stabiliti all’interno del settore educativo. La questione sollevata da Marcello Pacifico pone in evidenza la necessità di un dialogo aperto tra il governo e le organizzazioni sindacali degli insegnanti per garantire che le politiche educative siano coerenti e favorevoli alla crescita e allo sviluppo professionale degli educatori.
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