Concorso ordinario scuola 2024: partecipa anche a chi sarà in possesso di almeno 30 dei 60 cfu previsti dalla nuova disciplina
Il primo concorso Pnrr arriverà a breve e servirà a stabilizzare 40mila precari, un forte impulso da parte del ministero alla risoluzione della supplentite che caratterizza da anni la scuola italiana e un primo fondamentale tassello al completamento degli obiettivi del piano nazionale ripresa e resilienza, in linea con le richieste dell’Europa.
Il dpcm di recente emanazione
Ma non basterà, e subito dopo bisognerà mettersi al lavoro per mettere a punto il prossimo concorso, il secondo dei sue previsti nel breve periodo. In quest’ottica, la pubblicazione del dpcm che sancisce l’avvio dei percorsi abilitanti per il docenti, rappresenta un passaggio fondamentale perchè senza di essi non si può procedere con il concorso ordinario in programma il prossimo anno.
Infatti il secondo concorso Pnrr è previsto in primavera e consentirà la partecipazione anche a chi sarà in possesso di almeno 30 dei 60 cfu previsti dalla nuova disciplina per ottenere l’abilitazione. In palio ci saranno i posti vacanti alla luce dei prossimi pensionamenti. La stima è che si possa trattare di circa 25 mila posti.
L’obiettivo finale
Ma ci sono anche possibilità che possano residuare posti non coperti dal primo concorso. In quel caso, potranno essere aggiunti alla disponibilità del secondo.
Il ministero per rispettare gli impegni presi con il Pnrr deve perfezionare almeno 70 mila docenti entro il 2024 con le nuove regole, un obiettivo ambizioso ma raggiungibile se on ci saranno intoppi nell’attuazione di questi due concorsi in programma di qui alla prossima estate.
Detto questo, il ministero punta sempre su una certa elasticità da parte dell’Europa se qualcosa dovesse andare storto. Si parla ad esempio della concessione di una proroga per completare le procedure avviate.
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