Sciopero scuola 6 ottobre 2023 motivazioni: abolizione dei 60 CFU per l’abilitazione e non solo
Domani, venerdì 6 ottobre, è previsto uno sciopero che coinvolgerà l’intero personale docente, Dirigente e ATA, sia di ruolo che precario, in Italia e all’estero, per l’intera giornata. L’iniziativa è stata indetta dal sindacato SISA (Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente), e rappresenta un’azione di protesta volta a portare all’attenzione diverse questioni di rilevanza nel settore educativo.
Le motivazioni dello sciopero
Il sindacato ha diffuso un documento in cui espone le ragioni alla base della decisione di proclamare lo sciopero, delineando una serie di richieste e obiettivi chiave.
Uno dei punti centrali riguarda l’abolizione del concorso per dirigente scolastico e la transizione verso una figura elettiva, seguendo il modello universitario, da parte del collegio dei docenti. Questa proposta mira a ridefinire il processo di selezione per i dirigenti scolastici, aprendo la strada a una maggiore partecipazione e coinvolgimento degli insegnanti nella scelta di queste figure di leadership.
Un’altra richiesta importante riguarda l’assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili per tutti gli ordini di scuola, insieme alla creazione del ruolo unico docente con un orario e uno stipendio uniforme dall’infanzia al secondo grado. Questa misura mira a garantire una maggiore parità e stabilità per i docenti di tutte le fasce d’età.
Abolizione dei 60 cfu
Il sindacato SISA chiede anche l’assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili per tutti gli ordini di scuola del personale ATA, promuovendo un miglioramento delle condizioni di lavoro per questo settore.
Altre richieste includono un concorso riservato per i DSGA facenti funzione con almeno tre anni di servizio nel medesimo ruolo, l’adeguamento degli stipendi alla crescita dell’inflazione e l’aumento del 20% degli stipendi.
Il sindacato SISA fa pressioni per l’introduzione dello studio delle lingue come arabo, russo e cinese nelle scuole secondarie superiori, enfatizzando l’importanza di una formazione linguistica ampia e diversificata.
Altri punti chiave riguardano la revisione del sistema di reclutamento dei docenti, l’abolizione dei 60 CFU, la promozione della mobilità libera e l’abolizione della scuola di Alta Formazione.
Maggiore sensibilizzazione e impegno
Infine, tra le richieste del sindacato, c’è un forte impegno per l’ambiente e il clima, sottolineando l’importanza di una maggiore sensibilizzazione e azioni concrete per affrontare le sfide legate all’ambiente e ai cambiamenti climatici all’interno delle scuole.
Questo sciopero rappresenta un’occasione importante per i docenti di esprimere le proprie preoccupazioni e aspettative per il futuro dell’istruzione in Italia. Le richieste avanzate dal sindacato SISA riflettono una serie di tematiche cruciali che meritano attenzione e considerazione da parte delle autorità competenti nel settore dell’istruzione.
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