Graduatorie, Gps e supplenze

Stabilizzazione precari con tre anni di servizio: assunzione per chi può vantare tre anni di supplenze

Nel quadro delle immissioni in ruolo per il nuovo anno scolastico, i dati ufficiali indicano che nell’arco degli ultimi due mesi l’amministrazione scolastica ha proceduto con oltre 40.000 nomine in ruolo, insieme a circa 160.000 supplenze. Tra queste ultime, ben 90.000 sono state effettuate per coprire posizioni di docenti di sostegno.

La preoccupazione dei precari

Questa situazione ha generato notevoli preoccupazioni tra i docenti precari, poiché la mancata pubblicazione dei posti vacanti ha reso difficile la scelta delle cattedre a cui manifestare la disponibilità. Questo scenario, va sottolineato, è stato percepito come illogico e illegittimo, in quanto ha minato il principio fondamentale della meritocrazia, un principio chiave garantito costituzionalmente anche nella selezione del personale scolastico.

Per quanto riguarda le 40.000 nomine in ruolo e le 160.000 supplenze annuali, i numeri parlano da soli. È importante notare che, considerando che molte supplenze vengono assegnate fino alla fine di giugno o addirittura alla fine di agosto, si raggiungerà o supererà la cifra impressionante di 200.000 supplenze per l’anno in corso, comprese quelle destinate al sostegno.

Le richieste dei sindacati

I sindacati, Anief nello specifico, hanno sollevato diverse richieste in risposta a questa situazione. Tra le principali, vi è la richiesta di incorporare tutte le cattedre libere nell’organico di diritto, con un’enfasi particolare sulle posizioni di sostegno. Inoltre, si è proposto l’apertura di un canale di reclutamento supplementare, l’assunzione di coloro che hanno svolto più di 36 mesi di supplenza, l’inserimento in ruolo di tutti i candidati idonei ai concorsi, e il ripescaggio di coloro che sono stati assunti a tempo indeterminato con riserva, inclusi quelli che hanno già superato l’anno di prova.

Queste richieste dei sindacati riflettono la necessità di affrontare le sfide legate alla gestione del personale scolastico in modo più efficiente ed equo, garantendo al contempo la qualità dell’istruzione in Italia. La discussione su come affrontare questi problemi continua, mentre l’attenzione rimane concentrata su come migliorare il sistema educativo del paese.