Prossimo concorso scuola 2023: il primo a giorni, il secondo legato ai percorsi abilitanti
Il Ministero dell’istruzione ha già reso noto il programma dei prossimi concorsi della scuola secondaria. Il fatto che il CSPI abbia già espresso parere favorevole in merito è sicuramente un elemento a favore delle tempistiche che dovrebbero essere rispettate nei prossimi mesi. Il decreto pubblicato dal ministero si riferisce ai prossimi concorsi scuola che fanno parte della riforma del reclutamento docenti. I prossimi concorsi saranno per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli, su posto comune e di sostegno.
Concorso legato ai percorsi abilitanti
A breve-medio termine, il ministero ha intenzione di bandire due procedure concorsuali. La prima, il concorso straordinario ter, sarà bandita nei prossimi giorni e nelle intenzioni del ministero dovrebbe essere attuata entro la fine di quest’anno.
Diverso il discorso relativo alla seconda di queste procedure concorsuali, considerato che si tratta di una procedura strettamente connessa all’attivazione dei percorsi universitari e accademici di formazione iniziale che sono stati sanciti dal recente relativo decreto ma che non sono ancora stati avviati.
Il primo concorso scuola in programma, riservato ai precari, prevede la stabilizzazione di 30.216 posti, di cui n. 21.101 su posto comune e n. 9.115 su posto di sostegno. Cui si aggiungeranno i posti residui dalle immissioni in ruolo, circa diecimila.
Gli impegni presi con Bruxelles
Le due procedure concorsuali in programma hanno in comune l’assenza della prova preselettiva. Questo perchè rientrano entrambi nella fase transitoria prevista sino al 31/12/2024, fase che dovrebbe coincidere con il periodo di attuazione del PNRR. In questa fase il ministero si è impegnato a stabilizzare 70mila docenti nei prossimi tre anni, obiettivo che dovrebbe essere già parzialmente raggiunto con i primi due concorsi in programma.
Non è escluso però che il ministero chieda e ottenga una proroga per perfezionare questo risultato con più calma, anche se l’intenzione del ministero di attuare concorsi annuali dovrebbe consentire, se rispettata, di onorare gli impegni presi con Bruxelles e con il mondo della scuola in generale che potrebbe vedere finalmente la luce dopo anni contraddistinti da precariato e supplentite.
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