Prossimo concorso dirigenti scolastici 2023: scatta la protesta, “non si deve bandire”
Scatta la protesta contro il nuovo Concorso Dirigenti scolastici annunciato nei giorni scorsi, la cui pubblicazione del bando è attesa nei prossimi giorni. Un concorso molto atteso da molti potenziali partecipanti, ma che sta anche scatenando polemiche da parte di chi si sente danneggiato da questa nuova procedura.
Sono contro questo nuovo concorso centinaia di presidi fuorisede assunti con il concorso 2017 su base nazionale, mandati a lavorare lontano da casa.
Ora questo nuovo concorso mette a rischio la possibilità che possano tornare nelle sedi a loro più congeniali, cosa che allontana ulteriormente la possibilità di ricongiungersi con la loro famiglia.
A preoccupare la tabella allegata al nuovo possibile bando che mette a concorso molti posti anche nelle sedi dove loro vorrebbero far rientro. Restano fuori solo due regioni, con posti zero, la Basilicata e il Molise.
La protesta
La protesta è di oltre 250 dirigenti scolastici fuorisede, ma potrebbero aumentare, che protestano in queste ore contro un concorso che mette in secondo piano le loro esigenze e i loro diritti: “E’ una condizione frustrante”, dicono a Orizzonte Scuola “sulla base di un bando nazionale che non c’era mai stato prima, infatti i bandi sono sempre stati regionali, come peraltro quello che si prospetta adesso” – c’erano due scuole a un chilometro da casa mia, in Umbria. Ma poiché in molte regioni del Sud non cerano posti, molti colleghi sono stati inviati in altre regioni, come la mia, tanto che io e molti altri siamo stati costretti ad andare al Nord, con un effetto domino che ha coinvolto molti dirigenti scolastici”.