Economia & Fisco

Arretrati docenti dicembre 2023: assegno da 650 a 1300 euro, poi altri 700€ per recuperare il 2022

E’ stata accolta favorevolmente da sindacati e diretti interessati, e non poteva essere altrimenti, la notizia che il governo provvederà a versare nuovi aumenti di stipendio per docenti e personale ata anche quest’anno, in concomitanza con la fine dell’anno e quindi con le festività natalizie.

Gli aumenti medi

Non ci sono ancora date certe circa l’erogazione dei pagamenti, ma le indicazioni sono che gli aumenti di stipendio arriveranno a dicembre. Quindi prima delle vacanze di Natale. Ma a quanto ammonteranno esattamente questi stipendi? Dipenderà dalla singola posizione lavorativa, ma in generale si può dire che gli aumenti andranno da 650 euro a 1300 euro lordi.

Molto dipenderà come detto dal singolo caso, quindi se a riceverli dovrà essere un collaboratore scolastico a inizio carriera o un docente nella stessa posizione.

L’indennità di vacanza contrattuale

Gli aumenti si riferiscono allo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale. Il personale scolastico percepirà dunque un anticipo sugli aumenti contrattuali. Si tratta di un anticipo previsto dalla legge e che doveva essere erogato mensilmente. Ma senza il ricalcolo dell’indicizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale a tasso di inflazione programmata.

L’adeguamento anche del 2022

Questo significa che il personale scolastico aprile 2022 ad oggi ha percepito in busta paga lo stesso valore di indennità di vacanza contrattuale. Indennità che equivale in media a 7 euro per il personale ATA e 12 euro per il personale docente. Questa cifra però andava a aggiornata all’inflazione.

Dopo l’assegno dell’anno scorso, ora si provvede ad adeguare questo indice moltiplicandolo per 6,7. Questo comporta aumenti medi mensili del 3,5% da gennaio prossimo, che equivalgono a circa 65 euro. Ma quest’anno è previsto, l’assegno pro rata che andrà da 650 a 1300 euro.

L’intenzione è anche adeguare il 2022, cosa che comporterebbe un recupero di altri 700-800 euro a testa. Restano però esclusi almeno per il momento, salvo ricorsi futuri, i precari da questi benefici. I sindacati sono già pronti a intervenire in tal senso.