Chi non ha i 24 cfu cosa succede: niente accesso al concorso straordinario ter, la laurea non basta
Con l’inizio di novembre è ufficialmente scattato il conto alla rovescia verso la pubblicazione dell’atteso bando di concorso docenti previsto per il 2023. Si tratta del concorso straordinario ter finalizzato alla stabilizzazione dei precari, che vedrà la partecipazione di circa 100mila candidati, secondo le stime, e consentirà l’assunzione di circa 45mila insegnanti.
I requisiti di accesso
Per partecipare al concorso è necessario soddisfare uno dei seguenti requisiti di accesso:
laurea coerente con la classe di concorso oggetto del concorso + abilitazione per la specifica classe di concorso oppure
tre anni di servizio negli ultimi cinque, entro il termine di presentazione della domanda, svolti presso le scuole statali, anche non continuativi, di cui almeno uno specifico oppure
laurea coerente con la classe di concorso oggetto del concorso + 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022
I requisiti per gli ITP sono invece:
laurea di primo livello + abilitazione oppure
diploma di accesso alla classe di concorso (il requisito sarà in vigore fino al 31 dicembre 2024).
Il ruolo dei Cfu
Ne consegue che il possesso della sola laurea non è sufficiente. Infatti il possesso del solo titolo di accesso non costituisce requisito sufficiente per partecipare al concorso straordinario ter. Discorso diverso per il concorso previsto per il 2024, ma questo sarà correlato all’avvio dei percorsi abilitanti per i docenti, e quindi serviranno almeno 30 dei 60 CFU del percorso abilitante.
Vincere il concorso non significa essere abilitati. Consentirà invece di firmare un contratto a tempo determinato per il primo anno, ma comporta l’obbligo di frequentare un percorso abilitante da 30 Cfu e da 36 CFU per chi ha i 24 CFU.
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