Scuola

Abolizione certificato medico per rientro a scuola: le regioni dove non serve più

Potrebbe fare da apripista a tutte le altre regioni del Sud quanto sancito in Calabria per quel che riguarda la normativa che da sempre prevede la necessità di fornire alla scuola dove l’alunno rientra il certificato medico in seguito a malattia. L’obbligo da parte dei genitori di fornire alla scuola certificato medico è stato abolito tramite legge regionale.

Regione apripista

Diventa dunque a suo modo storica la decisione presa in Calabria, dal momento che diventa la prima regione del sud che abolisce questo certificato. Una decisione già presa da diversi anni in dodici regioni, tutte del centro-nord. La decisione è stata presa dal Consiglio Regionale. Secondo i pediatri, si tratta di una legge obsoleta e anacronistica, che risale addirittura a una norma del 1967.

Le abitudini familiari intervenute nel frattempo, che portano tutti i bambini a essere regolarmente visitati dal pediatra di libera scelta che concorda con i genitori il periodo di cura e convalescenza, fanno venire meno il senso di questa necessità. Che permane però ancora in molte regioni.

La logica dietro la decisione

A rendere ancora meno sensata la necessità di certificato medico, il fatto che è ormai oggi riconosciuto come la contagiosità delle varie malattie infettive comuni nell’infanzia e nell’adolescenza è maggiore nel periodo di incubazione, quando il bambino ancora va a scuola e all’esordio della malattia. Contagiosità che cala progressivamente durante la fase acuta, per scomparire durante la convalescenza. Dunque la necessità del certificato medico viene meno, e la conferma arriva dal fatto che nelle regioni dove è stato sostituito il certificato con l’autocertificazione della famiglia, non si sono registrati focolai infettivi al rientro in classe.

Quando è ancora necessaria

“In conseguenza della nuova legge regionale – spiega la FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) – il certificato medico rimane solo per le malattie soggette a notifica al servizio di igiene pubblica dell’ ASP e sono queste situazioni specifiche e limitate che hanno periodi di isolamento domiciliare stabiliti per legge. In tutti gli altri casi di assenza dell’alunno per malattia (cioè quasi tutti), la giustificazione diventa un atto amministrativo che deve essere regolato tra l’istituzione scolastica e la famiglia, senza caricare ulteriori incombenze sui medici già oberati da altri e sempre maggiori fardelli burocratici che rubano tempo importante all’attività assistenziale“.

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