Graduatorie, Gps e supplenze

Doppio canale reclutamento Gps: priorità agli idonei all’insegnamento e dell’esperienza di chi è parcheggiato in lista d’attesa

Prende sempre più piede la volontà di fare pressione sul ministero e quindi sul Governo affinchè si dia una svolta al reclutamento docenti nel prossimo futuro non solo mediante i concorsi scuola in programma nei prossimi mesi, ma anche attraverso il ripristino del doppio canale di reclutamento gps che consentirebbe di dare uno scossone al problema del precariato e della supplentite nel quale la scuola italiana è rimasta impantanata da anni.

L’inadeguatezza dei concorsi

Il dibattito politico è aperto e fa seguito alle sollecitazioni dei sindacati, Anief in primis, che da diversi anni sponsorizzano questa soluzione ritenuta ideale e se possibile addirittura preferibile a quella dei concorsi che avrebbero mostrato tutti i loro limiti. Estimatore di questo metodo è da tempo il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato.

Proprio in queste ore, l’esponente politico ha spiegato le ragioni che lo inducono a ritenere il doppio canale di reclutamento gps una soluzione ideale. Il motivo, secondo Pittoni, è che nel reclutamento dei docenti è sempre più evidente l’inadeguatezza del tradizionale concorso per titoli ed esami, il quale andrebbe quindi affiancato da altre soluzioni (il cosiddetto doppio canale attualmente in fase di approfondimento) che velocizzino le assunzioni a tempo indeterminato per invertire il trend che gli ultimi anni ha visto la crescita esponenziale delle supplenze a scapito della stabilizzazione degli insegnanti, che pure costituisce la prima garanzia di qualità del servizio.

Semplificare formazione e reclutamento

Secondo Pittoni, la soluzione ideale per rilanciare la scuola e ridare dignità all’accesso alla professione docente è quella di mettere in campo un ventaglio di possibilità ispirate al ddl S. 1920/20 “Semplificazione della formazione e del reclutamento dei docenti”, ovviamente tenendo conto in primo luogo degli idonei all’insegnamento e subito dopo dell’esperienza di chi è parcheggiato nelle varie liste d’attesa.

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