Requisiti concorso ordinario infanzia e primaria 2023: i tre anni di servizio non bastano, ma servono
Il nuovo concorso infanzia primaria sarà bandito da un da un giorno all’altro, farà parte del concorso straordinario ter e si affiancherà al bando per la scuola secondaria. In tutto saranno messi a bando circa 30mila posti, primo step per consentire al ministero di mantenere gli impegni legati al PNRR di 70mila unità stabilizzazioni.
I posti disponibili
Questi 30.216 posti rappresentano la certezza, ci sono poi le cattedre residue dai 50.807 posti autorizzati per i ruoli 2023. Il totale dovrebbe portare i posti disponibili a circa 45mila.
Si tratta di un concorso ordinario, in cui il requisito di accesso è l’abilitazione per il grado richiesto. Viene definito straordinario per le tempistiche con cui sarà attuato e per la mancanza della prova preselettiva, per la prima volta.
Ci sarà la possibilità di prendere anche parte alle procedure per i posti di sostegno su infanzia e primaria. In questo caso, serve il possesso dello specifico titolo di specializzazione sul sostegno conseguito ai sensi della normativa vigente o analogo titolo di specializzazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente.
Il ruolo dei tre anni di servizio
Per partecipare serve diploma magistrale conseguito entro anno scolastico 2001/02 o laurea in Scienze della formazione primaria (vecchio o nuovo ordinamento).
Niente da fare per chi dispone solo dei tre anni di servizio: il bando non prevede che abbiano valore come requisito di accesso, al contrario del concorso per la secondaria. Ma aver svolto tre anni di servizio non è un titolo che andrà comunque completamente perso.
Avrà valore infatti nella tabella dei titoli. Alla fine il ministero potrebbe decidere di assegnare un punteggio superiore al servizio nell’ottica di una maggiore per valorizzare l’esperienza.
I vantaggi
Gli anni di servizio devono però essere stati svolti nella scuola statale. Chi ne ha diritto, otterrà vantaggi per la graduatoria in caso di servizio specifico. Infatti i tre anni di servizio di cui uno specifico, svolti anche in maniera non continuativa nella scuola statale negli ultimi dieci anni, danno diritto alla riserva del 30% dei posti.
Chi resta fuori in base a punteggio delle prove + titoli dalla graduatoria relativa al numero dei posti a bando per quell’ordine e regione, potrebbe rientrare proprio grazie al punteggio aggiuntivo dei tre anni di servizio.
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