In attesa di conoscere la data ufficiale dell’avvio dei percorsi abilitanti da 60 cfu e non solo (probabilmente da gennaio), arriva la conferma che per chi prenderà parte a queste procedure universitarie utili ad accedere dal 2024 ai prossimi concorsi scuola, nel caso residueranno posti, sarà possibile usufruire dei permessi per il diritto allo studio.

Il contratto integrativo regionale

Una buona notizia se si considera che la scadenza per farne richiesta è fissata per il prossimo 15 novembre.

L’avvio dei percorsi abilitanti è previsto a gennaio 2024. Le richieste dunque sono bloccate e lo saranno inevitabilmente ancora a lungo.

L’USR Toscana ha pubblicato una nota integrativa al contratto al contratto integrativo regionale inerente i permessi di diritto allo studio. Al contratto già sottoscritto si aggiungono i seguenti punti:

h) “i percorsi di transizione”: esami integrativi necessari per chi, avendo già conseguito la laurea triennale, deve iscriversi ad un corso magistrale. Tali corsi rientrano nel punto b) dell’art. 6 (Formazione delle graduatorie);

i) “i percorsi di abilitazione previsti dal D.P.C.M. 4 agosto 2023 (c.d. 60 CFU)”.

Dunque se si verifica la condizione di disponibilità di contingente residuale, una volta esaudite positivamente tutte le istanze pervenute nei termini, è permesso, entro 5 giorni dall’iscrizione percorsi di abilitazione previsti dal DPCM 4 agosto 2023, agli interessati di presentare domanda.

La percentuale disponibile

Una possibilità interessante per chi vorrà usufruirne.

In ogni caso è bene fare riferimento agli USR della regione di propria appartenenza per essere certi sul da farsi. Anche i sindacati sono al lavoro per poter aggiornare i contratti regionali per i permessi di diritto allo studio, in modo da far rientrare all’interno dei titoli anche i corsi abilitanti. C’è però un limite a questi permessi: solo il 3% della dotazione organica può beneficiare del permesso, il che comporterà probabilmente la necessità di stilare una graduatoria.

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